Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il deposito delle polemiche

Fonte: L'Unione Sarda
21 maggio 2013


VIA DEI CONVERSI. L'affidamento dell'ex area militare alla Coldiretti non convince

La Regione apre alle organizzazioni: c'è spazio per tutti

Il progetto è tutt'altro che trascurabile: orti urbani, fattorie e un mercatino all'interno dell'area dell'ex deposito carburanti della Marina militare di Monte Urpinu. Un'idea affidata alla Coldiretti, ma che ha già suscitato polemiche arrivate da Copagri, Riformatori, ProgReS fra gli altri. La Regione difende la decisione e apre anche alle altre associazioni di categoria.
L'AREA Saranno utilizzati due ettari e mezzo di quell'area, di proprietà della Regione, a fianco a quella dell'aeronautica ma comunque distinta da quest'ultima. L'entrata, infatti, si trova all'inizio di via dei Conversi, in corrispondenza della rotonda che porta poi verso Genneruxi o all'Asse Mediano.
STATO DI ABBANDONO E proprio quell'entrata non pare in ottime condizioni. L'area è stata affidata alla Coldiretti per cinque anni, ma in realtà ci sono ancora i cartelli dei militari. Le classiche scritte “Zona militare, divieto d'accesso”. E tutto intorno vegetazione incolta. Canne alte parecchi metri, il cancello arrugginito, chiuso con una catena ma facilissimo da scavalcare.
LE POLEMICHE Il primo attacco alla decisione della Regione di dare la zona alla Coldiretti è stato di Copagri: «Come si può affidare a un soggetto privatistico un'area pubblica senza fare alcun bando?», si è chiesto il leader regionale Pietro Tandeddu. Anche i Riformatori hanno espresso più di un dubbio: «L'assessore degli Enti locali - ha fatto sapere il consigliere regionale Michele Cossa - avrebbe fatto meglio a valutate l'opportunità di questa decisione». Qualche giorno fa è intervenuto anche il movimento ProgReS Progetu Repùblica: «La decisione della Regione è inaccettabile - hanno scritto in un comunicato - Può creare squilibri ai mercati cittadini». E ancora: «Il progetto di recupero delle servitù dismesse deve partire con la partecipazione diretta dei cittadini di tutte le associazioni e dell'amministrazione comunale».
LA REPLICA Efisio Perra, presidente provinciale di Coldiretti, preferisce non rispondere in modo diretto a tutte le critiche che sono arrivate in questi ultimi giorni. «Noi preferiamo i fatti, realizzare cose concrete - sottolinea il rappresentante dell'associazione - abbiamo fatto tutto rispettando le regole, e devo dire che da questo punto di vista l'assessore agli Enti Locali Nicola Rassu è stato più che chiaro».
IL PROGETTO L'idea della Coldiretti, che si occuperà personalmente della riqualificazione, è creare una grande area verde aperta al pubblico. Fattorie didattiche, percorsi naturalistici e alimentari saranno tra le attrattive: «Il progetto non è ancora definito al 100% - prosegue Perra - lo stiamo predisponendo grazie alla collaborazione di persone competenti. Abbiamo in mente, per esempio, la realizzazione di percorsi didattici per le scuole, altri adatti agli anziani». Poi il messaggio al Comune: «È nostra intenzione incontrare il sindaco e l'assessore Argiolas per iniziare un dialogo produttivo con l'amministrazione cittadina».
LE PERPLESSITÀ Le polemiche hanno lasciato perplessi anche gli ambienti della Regione. Dagli uffici della massima istituzione sarda fanno sapere che si è proceduto a trattativa privata perchè considerando la tipologia e le caratteristiche del bene, il canone complessivo della concessione e della locazione non supera 50.000 euro. Per quello che riguarda i problemi che il nuovo progetto Coldiretti potrebbe dare ai mercati della città, dalla Regione fanno sapere che non si capisce come un mercatino occasionale svolto sotto una tettoia di 309 metri quadri e l'utilizzo per finalità agricole e sociali di circa due ettari di terra possano determinare devastanti distorsioni nel mercato agroalimentare.
Progetti simili o di altro tipo, tra l'altro, potrebbero essere presentati anche da altre organizzazioni di categoria, visto che l'area è particolarmente grande da poter ospitare diverse realtà.
Piercarlo Cicero