Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Niente auto e poca gente sul lungomare pedonale

Fonte: Sardegna Quotidiano
20 maggio 2013

 POETTO

 

OFF-LIMITS Weekend con strada chiusa al traffico, l’esperimento piace ai cittadini che respirano aria di mare. Ma l’acqua e il panino si portano da casa: «I baretti simbolo della città»

Il totale delle multe per divieto di sosta o infrazione dell’area pedonale si saprà solo oggi, ma non dovrebbero essere numeri da capogiro. Due pattuglie della polizia Municipale hanno presidiato le due entrate nel lungomare Poetto - piazza degli Arcipelaghi e via dell’Idrovora - facendo cambiare idea e percorso a tutti gli automobilisti che ancora non sapevano della strada off limits il sabato e la domenica dalle sei alle ventuno. E, nei sette chilometri e mezzo di spiaggia cagliaritana, seppur con tutti i baretti sprangati, la pedonalizzazione di per sé registra pareri positivi. Quando nell’arenile ci sarà di nuovo la possibilità di comprare un panino o un’aranciata i voti saranno massimi. Per ora, qualcosina di più della sufficienza piena. Tra chi il Poetto lo vede come una seconda casa all’aperto tutto l’anno e chi non rinuncia a tuffarsi tra Marina piccola e l’ex rudere del Marino. «Non c’è l’inquinamento delle macchine e si respira davvero l’aria di mare, più pulita», dice Silvia Lai, da dieci estati in trasferta da Sestu, «non c’è un baretto aperto, ciò fa a pugni con tutto lo scenario».

E Andrea Ferrero, quartese, ieri passa tre ore buone a prendere il sole alla quarta fermata: «Il lungomare senza le automobili è, da sempre, il mio sogno. Finalmente posso passeggiare senza correre il rischio di dover fare lo slalom tra le auto, la mia l’ho parcheggiata nella strada affianco senza nessun problema », spiega, riferendosi al Lungosaline. Giovanna Cossu, cagliaritana di 46 anni, riconosce «la bellezza del lungomare senza le auto, ma spero che i baretti riaprano al più presto, per me sono uno dei simboli che caratterizzano la mia città», sostiene mentre gioca col freno della sua bicicletta. C’è anche ci ne approfitta per correre, come Luca Maxia. «Un’ora buona di corsa non me la faccio mai mancare, correvo al Poetto anche prima della chiusura della strada, per me è una benedizione. Mi sono però dovuto portare una buona scorta di acqua da casa», afferma il runner trentottenne, «con i chioschetti chiusi c’è il rischio serio di morire di sete». Il lungomare off limist per le auto, nelle intenzioni del Comune, sarà per sempre. E chi vive a due passi dal mare ha questa o quella opinione. «Bene per l’assenza di smog, ma ora è più difficile venire fin qui, e molti non possono godere di questo Poetto che è conosciuto anche in altre parti del mondo», osserva Marco Leschio, residente in via Lungosaline. In via Ischia abita da trent’anni Giovanni Ruiu. La giornata soleggiata lo invoglia a potare qualche ramo delle piante del suo giardino: «Limitare il passaggio delle automobili è la cosa migliore, ma i ciclisti sfrecciano a velocità elevata, devono dedicargli un percorso ciclabile», afferma Ruiu, chiedendo «più controlli per gli schiamazzi notturni nel parcheggio davanti alle giostre, il caos notturno è uno dei nei del Poetto». P. R.