CHIOSCHI

L’ultima puntata della saga dei chioschi del Poetto di martedì arriva scorso dagli uffici della Procura. Il pm Gaetano Porcu accoglie la richiesta, fatta dagli stessi gestori dei chiosti, di poter superare sigilli e buttare giù le strutture. All’orizzonte, la speranza di poter tornare a vendere bibite e panini nell’estate ormai imminente. Ma molti tra i proprietari dei 18 baretti non esultano nel ricevere la notizia: i denari per smontare e rimontare non ci sono, visto che negli ultimi due anni, tra la costruzione dei nuovi chioschi e la grana dell’amianto sulla spiaggia, hanno lavorato sei mesi, esagerando. Nel mezzo, tante le possibili “soluzioni” prospettate dalla politica, tutte andate a vuoto. C’è anche il tema del Pul: stilato dal Comune, già silurato in più parti dalla Regione. Col cosiddetto “decreto salvachioschi” dello scorso 12 febbraio, firmato da Nicola Rassu, assessore regionale all’Urbanistica, la stessa Regione prova a evitare il nuovo abbattimento dei chioschi. Ma il sindaco Zedda dice che il decreto è inutile. E la commissione dell’Urbanistica, bipartisan, interpella un “saggio” che studi la proposta di Rassu. Ancora nessuna novità.