Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lungo corteo colorato contro l'omofobia: sì alle nozze tra gay

Fonte: L'Unione Sarda
20 maggio 2013


CAGLIARI. Presente anche il sindaco


La Sardegna ripudia l'omofobia. In mille, forse di più, hanno sfilato ieri sera nelle vie del centro storico, da piazza Palazzo fino a piazzetta San Sepolcro, per dire “no” a ogni forma di discriminazione e ricordare le tante persone (1100 negli ultimi 5 anni nel mondo, una ventina in Italia) rimaste vittime della transfobia. Per partecipare alla fiaccolata promossa dall'Arc (l'Associazione culturale gay, lesbica, bisessuale, transgender Cagliari) c'è chi è arrivato perfino dall'altro capo dell'Isola. Come la sassarese Elena Russo, dell'associazione Pandela. «Abbiamo attivato un centro d'ascolto per aiutare le persone che vogliono cominciare il percorso di trasformazione del proprio corpo. Gli utenti per ora non sono tanti, ma siamo partiti da poco». In prima linea il sindaco, Massimo Zedda: «Mi auguro che in futuro non ci sia mai più bisogno di manifestazioni come questa. Il problema è l'ignoranza. Certi politici, pur di carpire consensi, arrivano a ledere i diritti altrui». «Cagliari non è omofoba», ha commentato Carlo Cotza, dell'Arc, «ma si avverte ancora la paura del diverso». «La politica è in ritardo», sostiene Sergio Mascia, di Sel, «servono campagne di sensibilizzazione nelle scuole, una legge contro l'omofobia e il riconoscimento delle unioni omossessuali». D'accordo l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau: «La presenza di così tanta gente è un segno di grande civiltà. Spero che questa partecipazione prosegua fino al 29 giugno, giorno del Pride. La politica in Italia è frenata dalla presenza cattolica. Ci vuole più tempo, fortunatamente qualcosa sta già cambiando».
Paolo Loche