Rassegna Stampa

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Lirico, la Regione taglia i fondi: 4 milioni di euro in meno nelle casse di via Sant'Alenixedda

Fonte: web cagliaripad.it
17 maggio 2013


Dal finanziamento ordinario spariscono 4 milioni di euro, affossato un emendamento del centrosinistra. Il Pd attacca: “Grave rischio”. L’assessore Milia: ”Dalla Fondazione nessun piano di risanamento”. Protestano i sindacati
Andrea Deidda
 

Nel 2013 dal bilancio del Teatro Lirico di Cagliari mancheranno circa  4 milioni di euro. Lo prevede la Finanziaria regionale approvata ieri sera dal Consiglio. La Regione ha tagliato la cifra dal finanziamento ordinario (9 milioni circa) che viene erogato alla fondazione di via Sant’Alenixedda. Troppa l’incertezza, secondo l’assessore alla Cultura Sergio Milia, sul piano di risanamento avviato dalla direzione del teatro: “Noi, in questo momento, andiamo al buio a fari spenti, perché non c'è nessun piano di risanamento che è stato portato all'attenzione del nostro assessorato - ha affermato - vogliamo capire quale direzione il sovrintendente e il presidente della Fondazione hanno intrapreso per portare il Teatro Lirico fuori da queste sabbie mobili nelle quali si è trovato”.

In sostanza prima di scucire altri denari la Regione vuole vedere le carte. Non la pensa proprio così il capogruppo del Pd, Giampaolo Diana, che comunque rimane critico sulla gestione del Lirico: “C'è necessità di aver contezza di quello che si sta facendo, siamo ancora in una condizione di indeterminatezza anche per quanto riguarda il sovrintendente, una situazione difficilissima”. Tuttavia secondo Diana “far mancare le risorse finanziarie rischia di essere il colpo mortale”. Duro Ignazio Artizzu (Fli) che invece chiede all’opposizione di ritirare l’emendamento proposto che garantirebbe interamente i fondi: “Serve una definizione più rispettosa di quello che è il Teatro lirico di Cagliari, cioè la più grande macchina di cultura che esista in Sardegna, per rispetto agli artisti e alle maestranze di altissimo valore. Bisogna sollecitare una definizione che porti al risanamento dei conti del teatro, senza il quale non c'è possibilità di sviluppo”.

Il sardista Paolo Maninchedda non nasconde i rischi ai quali potrebbe andare incontro il teatro: “Se oggi nello stanziamento ordinario anziché stanziare 9 si va a 4,5 si determina un crac, per cui l'emendamento dell'opposizione ha una fondata ragionevolezza”. Ma alla prova del voto il documento non passa. Immediate le proteste dei rappresentanti sindacali che questa mattina si sono riuniti: “La Regione - afferma il coordinatore delle Rsu, Simone Guarneri - di fatto boccia la confusione che c’è in teatro e per questo non vuole prendersi responsabilità”.