Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, la vita brevissima dei baretti

Fonte: L'Unione Sarda
17 maggio 2013


Il Tar respinge l'ennesimo ricorso di 4 gestori mentre si allungano i tempi di approvazione del Pul

In pochi mesi dovranno essere demoliti, ricostruiti e ridemoliti

Il Tar spegne l'ultima speranza dei gestori dei chioschi del Poetto: i magistrati amministrativi hanno respinto la richiesta degli avvocati degli imprenditori, che volevano obbligare il Comune a riprendere la procedura di accertamento di conformità paesaggistica delle strutture costruite un anno. Ora ai gestori non rimane che demolire e ricostruire i chioschi: una strada che per adesso hanno seguito in undici, su quindici baretti sequestrati a marzo e dissequestrati pochi giorni fa.
La sentenza del tribunale amministrativo ha rigettato le richieste degli avvocati, che volevano sospendere gli effetti del diniego del servizio Edilizia privata del Municipio e far riprendere il cammino della sanatoria.
LA MOTIVAZIONE La motivazione del Tar: i gestori dei chioschi non avrebbero più interesse a chiedere di riaprire la procedura, visto che hanno presentato una nuova richiesta di accertamento di conformità sulla base della legge regionale varata lo scorso aprile. Ma quella strada al momento è sbarrata, o per lo meno non porterà velocemente al traguardo: il Comune attende ancora il parere legale esterno sulla normativa, per capire se si può applicare o no.
L'ASSESSORE Dopo le richieste di una buona fetta di imprenditori, che hanno scelto di demolire e ricostruire le strutture, questo passo rischia di essere inutile: «Ormai quasi tutti i gestori dei chioschi hanno scelto un percorso che li porterà ad avere, spero in tempi brevi, l'autorizzazione per tutto il 2013. Credo che dopo la sentenza del Tar, si aggiungeranno anche quelli che mancano all'appello», dice l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau. Il parere legale arriverà, ma l'impegno è tutto per cercare di riaprire i chioschi al più presto: «La consulenza è stata chiesta dalla commissione urbanistica e dal Consiglio, ci tengo a rispettare la loro indicazione. La procedura infatti va avanti, gli uffici stanno verificando la copertura finanziaria per questo atto. Ma ci stiamo sforzando per fare in modo che i baretti possano essere demoliti e ricostruiti quanto prima».
VITA BREVE Le nuove strutture, che nella migliore delle ipotesi potrebbero essere inaugurate a luglio, potrebbero però aver vita breve. Perché le autorizzazioni che verranno rilasciate dal Comune - salvo imprevisti - varranno fino al 31 dicembre. Poi i gestori dovranno smontare di nuovo i chioschi. Perché al momento è molto difficile che il Piano di utilizzo dei litorali venga approvato definitivamente entro la fine dell'anno. La procedura di valutazione ambientale strategica legata alla variante urbanistica su cui si fonda tutto il Pul (la trasformazione del Poetto da zona H, superprotetta, a zona Ghl), si è arenata in Provincia. E Regione e Demanio hanno già presentato delle osservazioni al Piano del Comune. Insomma: il rischio è di rivivere, nel 2014, una storia già vissuta.
Michele Ruffi

 


Litorale
«Rivedremo
il piano
tenendo conto
delle critiche»
«Gli uffici del Comune lavoreranno per rivedere il Piano di utilizzo dei litorali in base alle osservazioni della Regione».
L'obiettivo dell'assessore all'Urbanistica Paolo Frau è quello di vedere approvato definitivamente il Pul entro la fine dell'anno. La strada è in salita ma l'esponente della Giunta Zedda assicura che funzionari e dirigenti del servizio Pianificazione del territorio lavoreranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi per cercare di accorciare i tempi al massimo. «Lo scontro, il muro contro muro, non serve a nulla: stiamo verificando se i rilievi mossi dagli uffici regionali sono corretti e se si può trovare una soluzione condivisa».
La direzione del servizio regionale Demanio e patrimonio ha inviato nei giorni scorsi al Comune una lettera in cui sottolinea due errori nel documento, che riguardano le previsioni fatte dalla Giunta per Giorgino e per gli stabilimenti balneari in muratura. In entrambi i casi il Municipio avrebbe pianificato il futuro delle aree senza averne la competenza. Il lungomare di Giorgino rientra tra le zone dell'Autorità portuale, mentre le strutture fisse del Poetto rientrano ancora nel demanio regionale e non sono state trasferite al Comune come il resto della spiaggia. Ma il Pul per questi edifici prevede una “rimodulazione” degli edifici. Per il Piano di utilizzo dei litorali approvato dal Consiglio gli interventi futuri dovrebbero essere finalizzati «a una riduzione della cubatura e alla riqualificazione ambientale mediante progetti di rinaturalizzazione delle aree interessate, con sostituzione delle strutture fisse e realizzazione di manufatti a basso impatto ambientale a carattere precario e amovibile, prevedendo l'allontanamento dalla battigia».
Un intento che però secondo la Regione configura un conflitto di competenza, che rischia di bloccare il cammino del Pul. (m.r.)