Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

La trattativa su debiti e progetti nIl giorno del disgelo.

Fonte: Sardegna Quotidiano
13 maggio 2013

Sant’Elia

  Alle 8.30 una delegazione del Cagliari si recherà all’assessorato comunale ai Lavori pubblici. Il vice presidente del cda Giovanni Domenico Pinna sarà accompagnato dagli avvocati Giorgio Altieri e Giuseppe Accardi. Non c’è da aspettarsi risultati clamorosi dall’incontro, che se dovesse andare bene, sarebbe solo il primo di una nuova serie. La società non potrà certo presentarsi con un progetto in mano, visto che l’anno scorso ha abbandonato il Sant’Elia mentre il Comune era impegnato nei lavori per la messa in sicurezza dei settori inagibili. La fuga a Trieste aveva lasciato di sasso tanto i politici quanto i tecnici di via Roma, ma le disavventure del Cagliari con gli stadi non si sono di certo interrotte e, dopo mille peripezie, si è riaperto uno spiraglio per il ritorno al Sant’Elia. A palazzo Bacaredda, maggioranza e opposizione, hanno più volte ribadito che spettava al Cagliari farsi avanti. E così è stato. L’invito è stato raccolto dal Comune e oggi i dirigenti dei settori Lavori pubblici, Sport e Patrimonio si ritroveranno al tavolo coi rossoblù. Non esiste più la convenzione che legava la società all’impianto costruito dopo lo Scudetto, ma resta in piedi un consistente contenzioso. E il Comune, nell’accettare la richiesta del Cagliari, ha precisato che l’incon tro «sarà anche l’occasione per definire le questioni ancora pendenti» tra l’amministrazione e la società. Tanti i soldi in ballo, da una parte i debiti accumulati negli anni dalle varie gestioni del Cagliari e dall’altra la richiesta di danni da parte di viale La Playa. Mentre il Cagliari si divideva tra gli stadi di Quartu e Trieste, il Consiglio comunale ha dato vita a un concorso di idee per il futuro del Sant’Elia. GARA PUBBLICA PER LO STADIO Ma presto il Cagliari potrebbe ripresentare la sua proposta per un nuovo Sant ’Elia. Che - ricordano dagli uffici del Comune - non può prescindere da un bando di gara pubblica. L’esempio che viene sempre citato è quello di Udine, dove la collaborazione tra amministrazione comunale e Udinese calcio ha portato all’accordo per un completo restyling del Friuli. La società ha avuto la concessione dello stadio per 99 anni, ma anche in quel caso dopo aver vinto - da unica partecipante - un bando pubblico. Nel giro di due anni si è passati dal bando all’assegnazione dei lavori, prionti a partire all’inter - no del Friuli. Nel 2009 la Giunta Cappellacci aveva dato il suo benestare all’ipotesi di demolizione e ricostruzione del Sant’Elia. Una strada che inizialmente al sindaco Massimo Zedda non sembrava praticabile, ma anche in Comune sembra esserci stata un’apertura verso questa ipotesi. Potrebbe anche essere un altro privato a realizzare il Sant’Elia del futuro - magari una multinazionale che potrà battezzare l’impianto col suo nome - e ci sarebbero state manifestazioni d’interesse in tal senso. Il Cagliari potrebbe utilizzare il campo prendendolo in affitto, ma questa non è di certo la soluzione a cui aspira Cellino. Da anni sogna di avere uno stadio di proprietà, ma tutti gli esperimenti sono falliti. In Italia solo la Juventus è riuscita a costruirsi una casa tutta sua. Anzi, in realtà la prima era stata la Reggiana. Ma dopo la crisi della società granata, il Tricolore d’Italia (ex Giglio) è in mano al curatore fallimentare. E il Cagliari non ha nascosto il suo interesse per l’impianto emiliano, anche se decisamente un po’ fuori mano. Per quanto riguarda il Sant’Elia, l’ipotesi della demolizione ha sempre avuto tanti nemici. I precedenti autorevoli non mancano, visto che a Londra il più importante stadio del mondo, la casa del calcio di Wembley, è stato demolito e anche l’altro stadio più celebre del pianeta, il Maracanà di Rio de Janeiro, ha subito grandi trasformazioni in vista dei Mondiali dell’anno prossimo. In tanti si erano opposto alla demolizione della struttura carioca, Pelé compreso, poi si era arrivati a una mediazione con parti demolite e ricostruite e altre salvaguardate. Il Sant’Elia è a tutti gli effetti uno dei principali momunenti di Cagliari, ma non è escluso che possa subire interventi importanti per un suo adeguamento al mondo del calcio moderno. Le ipotesi in campo sono tante, ma l’unica certezza è che stamattina Cagliari e Comune si siederanno di nuovo allo stesso tavolo. M.Z