Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Baretti, i gestori ora vogliono smontarli

Fonte: La Nuova Sardegna
13 maggio 2013

 

Chiesto al Tribunale il dissequestro dei manufatti, con l’impegno a rimuoverli e la speranza di poterli ricostruire







CAGLIARI. Pronti a salvare una stagione che sembrava persa, anche a costo di tradire una condotta perseguita senza dubbi per mesi. A luglio e agosto tutti vogliono andare in vacanza e loro, invece, i titolari dei chioschetti, vorrebbero lavorare. Non solo speranze, ma c'è un piano definito e una decisione presa dalla maggior parte dei commercianti: smontare e rimontare, costi quel che costi. Obiettivo: riaprire a luglio. Per questo i titolari hanno chiesto al Tribunale il dissequestro dei manufatti ora circondati dai sigilli apposti dalla Guardia costiera e del corpo forestale e di vigilanza ambientale, su ordine della Procura, circa un mese fa. La richiesta di dissequestro è accompagnata dall'impegno a iniziare subito le operazioni di smontaggio. La risposta di piazza Repubblica è attesa per i prossimi giorni. Ma c'è un altro Tribunale che deve dare una risposta: per mercoledì è atteso il pronunciamento del Tar sul ricorso presentato da alcuni operatori contro il diniego del Comune alla richiesta di accertamento di conformità per i manufatti. Ma il piano A, quello che passa per la risposta della Procura, sembra quello preferito. «Pronti a rimuovere le strutture – spiega Maurizio Marongiu, titolare del Twist uno dei baretti del lungomare cagliaritano – con la speranza di poter presto riaprire. Ma allo stesso tempo non nascondiamo la nostra preoccupazione: i nostri sacrifici anche economici rischiano di essere vanificati se non dovesse essere approvato in tempo, entro il prossimo 31 dicembre il Piano di utilizzo dei litorali. A quel punto ci troveremmo di fronte al solito problema di dover smontare tutto. I nostri dubbi riguardano la procedura per il sì al Pul: non ci sembra di vedere i segnali positivi. Anzi abbiamo paura che tutto si stia arenando». Salvare la stagione, ma anche la concessione. Così la pensano molti commercianti in riva al mare. Perché gli operatori non hanno subito seguito l'invito del Comune a smontare e rimontare i manufatti? Non per principio, ma per i soldi: molti operatori, già alle prese con il pagamento dei lavori effettuati per i nuovi baretti stile vecchi casotti spuntati dalla sabbia un anno fa, avevano problemi a sostenere altre spese. Soprattutto, vedi discorso Pul, in assenza di garanzie per il futuro. A proposito di costi bisognerà anche capire se i chioschetti vanno rimossi completamente o se, come sperano molti operatori, almeno il “plateatico”, la piattaforma che sostiene le altre strutture, può essere risparmiato dall'operazione smonta-rimonta. La differenza, sotto il profilo economico, è notevole. Tutto è legato alla risposta che sarà data dal Tribunale.