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LAVORI IN CORSO Stamattina arriva il verdetto dei giudici sulla sospensione della pratica per l’agibilità. I legali dei rossoblù si dicono ottimisti. Lunedì l’incontro col Comune per il Sant’Elia

Lunedì 13. È il giorno in cui Cagliari e Comune si siederanno di nuovo allo stesso tavolo. Mentre oggi arriva la decisione del Tar su Is Arenas dopo che la società ha chiesto di riaprire la pratica archiviata dalla Commissione provinciale di vigilanza. Ieri mattina c’è stata l’udienza in via Sassari, al termine della quale l’avvocato Giorgio Altieri - che segue il caso con il collega Giuseppe Accardi - ha mostrato un cauto ottimismo. «Il Tar ha mostrato molta attenzione. Noi crediamo che dei chiarimenti sulla questione dovrebbero arrivare, siamo fiduciosi: secondo noi i giudici o revocheranno l’archiviazione o interpreteranno - ha spiegato il legale dei rossoblù - cioè, sostanzialmente, potrebbero dire che non bisogna presentare un progetto daccapo ma bisognerà riprendere da dove si è lasciato. In qualche modo, comunque, dovrebbero esserci dei chiarimenti». Dopo l’udienza i giudici si sono chiusi nelle stanze di via Sassari per dare il loro giudizio e l’esito è atteso per questa mattina. Sono passati più di 70 giorni da quando la Commissione provinciale di vigilanza ha deciso di archiviare la pratica, invitando il Cagliari a ripresentare le carte per riprendere l’iter verso l’agibilità di Is Arenas. Nel frattempo sono arrivati gli ostacoli del Comune di Quartu che ha prima segnalato abusi edilizi, poi ne ordinato la loro demolizione. Il Cagliari sostiene che tutto era stato autorizzato dal Comune e che la Commissione fosse a conoscenza, anche per aver sollecitato alcuni degli interventi contestati, della reale condizione di Is Arenas. Per cercare di sbrogliare la situazione, viale La Playa ha deciso di puntare ancora sul Tar per riprendere l’iter dove si era interrotto. Un gruppo di tifosi, organizzati su Facebook, fin dalle 8 si è piazzato davanti al Comune di Cagliari, con cartelli a favore della liberazione del presidente Cellino e un maxistriscione “Stadio nuovo subito”. I sostenitori, qualche decina in tutto, stanno seguendo la linea della società e dalla richiesta di riaprire Is Arenas hanno spostato le loro mire su Cagliari. Non il Sant’Elia così com’è, ma uno stadio nuovo. Quello che da anni sognava Cellino e che mai è riuscito a ottenere. L’anno scorso il Cagliari ha abbandonato il Sant’Elia quando l’impianto era a capienza ridotta e il Comune stava facendo i lavori di messa in sicurezza. Il dialogo fu interotto in modo brusco e da allora gli unici rapporti tra Comune e società sono state le reciproche richieste di soldi. Ma con Quartu fuori uso, serve subito uno stadio per iscriversi al prossimo campionato e lunedì ci sarà il primo incontro dopo il disgelo. Marcello Zasso