Il fascicolo è a carico di ignoti
Il lodo arbitrale che condanna la Regione a risarcire 78 milioni di euro al costruttore Gualtiero Cualbu per lo stop ai cantieri a Tuvixeddu potrebbe essere acquisito dalla Procura di Cagliari.
A quanto pare il pm Daniele Caria starebbe infatti valutando l'opportunità di inserire il documento nel fascicolo a carico di ignoti da lui aperto nel settembre scorso sulla scorta di un esposto - pare anonimo - in cui si adombravano sospetti sull'operato della Deloitte Financial Advisory Services spa, la società milanese incaricata dai tre arbitri - il presidente emerito della Corte Costituzionale Franco Bile, il docente Nicolò Lipari, e l'ex magistrato di Cassazione Giovanni Olla - di stilare la perizia tecnica sulla complessa vicenda e quantificare i danni subiti da Cualbu.
Una vicenda che ha trovato spazio anche nel lodo, visto che alla pagine 12 e 13 è riportata una dichiarazione di Bile verbalizzata all'udienza del 13 settembre del 2012, il giorno dopo l'uscita su La Nuova Sardegna della notizia relativa alla presentazione dell'esposto. In quell'occasione, dopo aver espresso «il sentimento di sgradevole sorpresa e di profondo sdegno» nel venire a conoscenza del fatto, il presidente del collegio arbitrale segnalò «la gravità estrema di ciò che è accaduto e che - per quanto mi riguarda personalmente - rappresenta un'inedita, pesante e insopportabile ombra su più di cinquant'anni spesi al servizio delle istituzioni in alcune delle sedi più importanti dell'ordinamento costituzionale della Repubblica». Una difesa del proprio operato a cui si associarono gli altri due arbitri di parte, Olla in rappresentanza della Regione (anche se in realtà a nominarlo fu il presidente del Tribunale di Cagliari) e Lipari per Coimpresa.
Ora però il lodo definitivo pronunciato dagli arbitri potrebbe finire nel fascicolo aperto doverosamente dopo l'arrivo dell'esposto. Compresa naturalmente la relazione di minoranza di Olla, in cui il rappresentante della Regione contesta duramente le conclusioni degli altri due componenti del collegio arbitrale, arrivando a quantificare un risarcimento in favore di Cualbu di venti volte inferiore a quello stabilito nel lodo: 3 milioni e 650mila euro. ( m. le. )