Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Tuvixeddu Scontro fra Soru e Cappellacci

Fonte: Sardegna Quotidiano
6 maggio 2013

 

 Non si sono mai amati Renato Soru e Ugo Cappellacci. E adesso hanno un motivo di scontro sul quale non lesinano legnate reciproche: i 70 milioni di euro che la Regione è chiama a versare alla Nuova Iniziative Coimpresa di Gualtiero Cualbu per il blocco delle costruzioni sul colle di Tuvixeddu, imposto dalla giunta del patron di Tiscali, con Gian Valerio Sanna assesore all’Urbani - stica. La cifra è stata stabilita da un collegio arbitrale che nei giorni scorsi ha depositato le sue motivazioni. Un verdetto non definitivo, è scontato che la Regione presenterà il ricorso. Ma il caso ormai è esploso. Cappellacci, che ritiene Soru responsabile dell’esborso ancora eventuale, ha annunciato che porterà le carte alla Corte dei Conti: difficile far uscire una cifra così ingente dalle casse pubbliche senza la legittimazione dei giudici. Soru risponde piccato e attacca: i sardi non sborseranno un centesimo, dice, il blocco a Tuvixeddu è stato legittimato dalle sentenze dei tribunali amministrativi. E attacca il rivale: «È già in campagna elettorale». Un assist per il governatore in carica, che usa lo stiletto per far male: «Quando afferma che il sottoscritto è in campagna elettorale e per giunta vede se stesso come avversario», è la replica, «Soru rivive quella del 2009 di cui ancora oggi evidentemente fatica ad accettare e metabolizzare il risultato».

LA DIFESA DI SORU «Cappellacci non si fa scrupolo di mistificare la realtà e continuare a imbrogliare i sardi». Così esordisce l’ex presidente della Regione, chiamato in causa dal suo successore, «In questi ultimi anni diverse sentenze del Tar e del Consiglio di Stato hanno definitivamente confermato la validità dei vincoli imposti dal Ppr sul colle, e la conseguente cancellazione di ogni possibilità edificatoria. Il giudice naturale ha definitivamente cancellato i progetti senza che niente possa essere preteso da privati». E questo è un punto che ha spiazzato molti: il lodo è in aperto contrasto con le sentenze emesse in più gradi di giudizio. Anche se negli uffici di Coimpresa sono convinti che quanto sancito dal Consiglio di Stato non impone il blocco delle costruzioni. Soru continua, duro: «Cappellacci, pur di strumentalizzare nel proprio personale interesse elettorale un lodo come si vedrà sconcertante, sconfessa disinvoltamente se stesso e l’amministrazione che rappresenta che correttamente, con i propri uffici legali interni, ha sempre affermato nel corso del giudizio arbitrale e nei propri scritti difensivi, la piena condivisibilità delle pronunce dei giudici amministrativi di primo e di secondo grado e l’asso - luta inesistenza di alcuna ragione di danno in capo all’imprenditore privato. Amministrazione che certamente », prosegue Soru, «ancora una volta in contrasto con le opinioni propagandistiche del suo presidente, si appresta ad impugnare davanti al giudice ordinario la decisione del Collegio di arbitri privati al fine di far accertare la piena legittimità del suo pregresso operato». E arriva il contrattacco: «Cappellacci denuncia che per colpa mia la Sardegna perderà 70 milioni di euro: la verità è che neanche un euro verrà speso per questo», conclude Soru, «mentre, già oggi, possiamo quantificate in oltre 5.000 milioni di euro il costo concreto dei primi quattro anni dell’amministrazione guidata da Ugo Cappellacci e la sua giunta».

LA REPLICA DI CAPPELLACCI A stretto giro arriva la risposta di Cappellacci: «Ho semplicemente affermato la cosa più normale di questo mondo: certi atti sono soggetti al controllo della Corte dei Conti. È questo che rende il mio predecessore particolarmente nervoso. Se la questione fosse chiara, come Soru afferma, non avrebbe alcuna ragione di perdere il self control e di tentare quella che appare una fuga dalle proprie responsabilità». Un’attri - buzione di colpa, questa, che non lascia spazio a dubbi. «I danni della logica del muro contro muro», evidenzia Cappellacci, «e dell’integrali - smo ipocrita, visti in passato, sono di fronte agli occhi di tutti: un parco chiuso e un contenzioso con cifre da capogiro. Forse un po' di pudore in certe avventate dichiarazioni non guasterebbe » . E. F.