Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Tuvixeddu Coimpresa vince ma non esulta

Fonte: Sardegna Quotidiano
6 maggio 2013

 

IL BRACCIO DI FERRO Il collegio arbitrale: la Regione deve pagare 70 milioni alla società per il blocco dell’impresa immobiliare L’appello è sicuro, mentre Cualbu aspetta Comune e Villa Devoto

 Più amarezza che soddisfazione: non si stappa lo champagne negli uffici della Nuova Iniziative Coimpresa di Gualtiero Cualbu, il costruttore che decidendo di costruire a Tuvixeddu non poteva immaginare di finire in un ginepraio dal quale sembra impossibile uscire. E ha ben poco da festeggiare, anche se ha avuto ragione dal collegio arbitrale che doveva quantificare l’eventuale danno subito dal blocco dell’operazione di edificazione voluto da Renato Soru: la Regione, hanno stabilito i tre arbitri (il presidente emerico della Corte costituzionale Franco Bilè, l’ex magistrato Gianni Olla e il docente della Sapienza Nicolò Lipari) deve pagare 70 milioni di euro di indennizzo per la mancata realizzazione del piano immobiliare. Ma se questo sulla carta è un punto a favore della società del proprietario, tra le altre cose, del T-Hotel, la realtà sembra diversa: perché di quella montagna di soldi, per ora, rischia di non vedere un centesimo e intanto non può andare avanti con l’investimento, sul quale ha dirottato buona parte dei suoi fondi. Perché sul colle dei punici pende una sentenza del Consiglio di Stato che impedisce di mettere un qualsivoglia ulteriore mattone, anche se in Coimpresa sono convinti che al verdetto dei giudici romani si debba dare una lettura diversa. Non sarebbe immediato il pagamento dell’indennizzo, calcolato su 39mila euro di danni al giorno per 1971 giorni (il calcolo è cristallizzato su questo arco temporale che arriva fino al 2011, e non è esclusa un’ul - teriore richiesta di risarcimento danni per il periodo successivo). L’ufficio legale della Regione sta già studiando le carte dell’arbitrato, recapitate nei giorni scorsi, ed è scontata la presentazione di un Appello contro il verdetto e contemporanea richiesta di sospensiva. Quindi prima della definitiva pronuncia nel merito, è il timore, rischiano di passare anni. Intanto l’imprenditore è costretto a rimanere fermo, pur avendo avuto ragione sulla + controparte. La speranza per Cualbu può arrivare solo da un accordo tra Comune e regione, che dovrebbero fornire una soluzione amministrativa alla vicenda, sulla quale pochi, oltre ai diretti interessati, sono riusciti a tenere il filo: tra inchieste della procura della Repubblica, ricorsi al Tar, processi, passaggi negli uffici dell’Urba - nistica, lodo arbitrale. Una vicenda che si muove su tanti livelli, non ultimo quello politico. È dei giorni scorsi la lamentela di Gualtiero Cualbu nei confronti del sindaco Massimo Zedda: il primo cittadino sarebbe rimasto sordo o, quantomeno, non ha fornito risposte, di fronte a numerose sollecitazioni da parte dell’imprenditore che chiedeva una soluzione definitiva per il destino del colle di Tuvixeddu. Coimpresa, a gennaio, è stata sconfitta al Tar sulla richiesta di annullamento della determinazione con cui il Direttore del Servizio per la Tutela paesaggistica ha negato il rinnovo dell’autorizzazione paesaggistica “alla realizzazione dell’intervento” poiché lo stesso risulta non conforme con le norme paesaggistiche». Anche qui la partita si giocherà al Consiglio di Stato. Nuovo match di una storia infinita.