Lo sfogo del titolare di Coimpresa
Gualtiero Cualbu sceglie il basso profilo per commentare quella che, dopo anni di bocconi amari (la vicenda gli costò anche un'accusa penale poi archiviata), è senza dubbio una vittoria netta e clamorosa. «Se sono contento? Guardi, le posso dire che in me prevale ancora l'amarezza per tutto quello che è successo. Leggeremo e valuteremo, ma aggiungo solo che questa vicenda non fa altro che aumentare la mia sfiducia nelle istituzioni, ormai non mi meraviglio più di niente».
Aggiunge qualcosa in più il figlio Giuseppe: «Cosa faremo adesso? Non lo so, stiamo ancora aspettando che qualcuno ci risponda. al momento è stato accertato che in questi anni abbiamo subito dei danni enormi e che ancora li stiamo subendo. Speriamo che prima o poi Regione e Comune ci dicano cosa dobbiamo fare a Tuvixeddu».
Il problema nell'immediato futuro è proprio questo. Gli arbitri hanno stabilito che il blocco dei cantieri a Tuvixeddu ha causato danni enormi alla Coimpresa srl. Danni che rischiano di ampliarsi visto che il vincolo rimane e la ditta Cualbu non può tuttora mettere un solo chiodo nell'area. La soluzione per uscire dall'impasse non è stata trovata: di chi la colpa?
«Dal novembre del 2011 - spiega Massimiliano Tavolacci, capo di gabinetto dell'assessorato agli Enti Locali - siamo in attesa che il Comune di Cagliari ci risponda sull'adesione alla copianificazione attraverso cui si dovrà stabilire cosa si può fare e cosa no all'interno dell'area vincolata, perché al contrario di quello che si pensa la sentenza del Consiglio di Stato del marzo 2011 non dice che a Tuvixeddu non si può edificare nulla». Poi precisa meglio: «Il Consiglio di Stato con quel verdetto ha invitato Regione, Comune e Sovrintendenza a definire la natura del vincolo che è stato esteso per oltre 200 ettari dal piano paesaggistico, vincolo nel quale rientra ad esempio anche l'ospedale di Is Mirrionis. Certo è che sino a quando non si adempie con la copianificazione, che è misura anticipatoria dell'adeguamento del Puc al Ppr, tutta l'area è totalmente vincolata. Per questo nel luglio del 2012 il presidente Cappellacci ha scritto al sindaco Zedda, ma la risposta purtroppo non è ancora arrivata». ( m. le. )