Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il costruttore: «Non ho più fiducia nelle istituzioni»

Fonte: L'Unione Sarda
6 maggio 2013

 Lo sfogo del titolare di Coimpresa
 

Gualtiero Cualbu sceglie il basso profilo per commentare quella che, dopo anni di bocconi amari (la vicenda gli costò anche un'accusa penale poi archiviata), è senza dubbio una vittoria netta e clamorosa. «Se sono contento? Guardi, le posso dire che in me prevale ancora l'amarezza per tutto quello che è successo. Leggeremo e valuteremo, ma aggiungo solo che questa vicenda non fa altro che aumentare la mia sfiducia nelle istituzioni, ormai non mi meraviglio più di niente».
Aggiunge qualcosa in più il figlio Giuseppe: «Cosa faremo adesso? Non lo so, stiamo ancora aspettando che qualcuno ci risponda. al momento è stato accertato che in questi anni abbiamo subito dei danni enormi e che ancora li stiamo subendo. Speriamo che prima o poi Regione e Comune ci dicano cosa dobbiamo fare a Tuvixeddu».
Il problema nell'immediato futuro è proprio questo. Gli arbitri hanno stabilito che il blocco dei cantieri a Tuvixeddu ha causato danni enormi alla Coimpresa srl. Danni che rischiano di ampliarsi visto che il vincolo rimane e la ditta Cualbu non può tuttora mettere un solo chiodo nell'area. La soluzione per uscire dall'impasse non è stata trovata: di chi la colpa?
«Dal novembre del 2011 - spiega Massimiliano Tavolacci, capo di gabinetto dell'assessorato agli Enti Locali - siamo in attesa che il Comune di Cagliari ci risponda sull'adesione alla copianificazione attraverso cui si dovrà stabilire cosa si può fare e cosa no all'interno dell'area vincolata, perché al contrario di quello che si pensa la sentenza del Consiglio di Stato del marzo 2011 non dice che a Tuvixeddu non si può edificare nulla». Poi precisa meglio: «Il Consiglio di Stato con quel verdetto ha invitato Regione, Comune e Sovrintendenza a definire la natura del vincolo che è stato esteso per oltre 200 ettari dal piano paesaggistico, vincolo nel quale rientra ad esempio anche l'ospedale di Is Mirrionis. Certo è che sino a quando non si adempie con la copianificazione, che è misura anticipatoria dell'adeguamento del Puc al Ppr, tutta l'area è totalmente vincolata. Per questo nel luglio del 2012 il presidente Cappellacci ha scritto al sindaco Zedda, ma la risposta purtroppo non è ancora arrivata». ( m. le. )