di
Jacopo Norfo
Domenica 05 Maggio 2013 | 02:05
Speriamo sia solo una bufala di fine stagione. Diciamolo subito: pensare che il Cagliari possa davvero acquistare a suon di miliardi il suo stadio a Reggio Emilia è semplicemente una follia. Già era stata una presa in giro andare a giocare a Trieste. Ma anche volendo dire addio a Cagliari e al Sant’Elia, ci possono essere altre soluzioni che permettano ai tifosi sardi e alla Sardegna intera di non perdere per sempre anche la sua squadra del cuore. Rifletteteci: significherebbe che il Cagliari non giocherebbe mai più nell’isola. Meglio allora sperare che sia solo l’ultima provocazione di Cellino, che guardacaso arriva nello stesso giorno in cui l’assessore Luisa Anna Marras aveva rilasciato un’intervista all’Unione Sarda nella quale riapriva le porte del Sant’Elia al Cagliari. Col solito grande tempismo, Cellino ha nuovamente gelato l’entourage di Zedda. Certo, uno stadio a Reggio in una posizione semi centrale dell’Italia sarebbe un bel regalo agli emigrati. Ma non è sinceramente pensabile che i cagliaritani che amano il Cagliari siano condannati perennemente alle trasferte, ammesso che guardare le partite allo stadio abbia ancora un senso. Allora chiedetevi come sia possibile che in queste ore nessuna voce contro si sia alzata verso questa possibilità. Si parla di realizzare il nuovo stadio ad Assemini, oppure ancora ad Elmas, i consigli comunali si riuniscono, poi si scopre che la società sta pensando di andare nientemeno che in Emilia. Resta ancora aperta la ferita di Is Arenas, con persone agli arresti, tra queste lo stesso Cellino e il sindaco di Quartu Mauro Contini. Ma qualcuno continua ad avere tanta voglia di farsi del male. Sarebbe ora di dire basta a questa farsa dello stadio. Mentre il Sant'Elia non è soltanto uno stadio abbandonato, è il nuovo ecomostro di Cagliari.