Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un album di Cagliari creato in sette mesi con le foto dei cittadini

Fonte: L'Unione Sarda
29 aprile 2013


MEM. L'iniziativa “Io Reporter”


Qualcuno, preso dalle vicende del momento, si lascerà ispirare dallo stadio Sant'Elia o dai chioschetti del Poetto, altri avranno a cuore i kebbabbari o i bimbi africani e sardi che giocano a pallone nel quartiere Marina; ci sono le impalcature decennali nei palazzi del centro e la metropolitana leggera, o magari, chissà, il mendicante all'angolo della strada. Innumerevoli scorci di una piccola grande città che ad ogni battito d'ali muta di un dettaglio almeno: lo stesso che, attraverso l'occhio attento del cittadino curioso, potrà essere fissato, con uno scatto, per sempre.
La nuova iniziativa dell'Archivio multimediale della Mediateca s'intitola “Io reporter” e coinvolge tutti i cagliaritani che abbiano a cuore i mutamenti della città. Fotografi professionisti o semplici appassionati potranno immortalare frammenti di vita quotidiana e, dal 23 aprile al 15 ottobre, inviare le proprie foto alla Mediateca (mediateca@camuweb.it) contribuendo così alla creazione di un archivio dell'oggi per i cagliaritani del domani.
«Ci piace l'idea dell'impiegato che, forse per la prima volta dopo anni, abbia la curiosità di osservare il tragitto da casa all'ufficio e magari si soffermi a fotografare ciò che più lo colpisce», fanno sapere dalla Mediateca. Un modo nuovo e partecipato di vivere la città: dal cuore pulsante dei centri storici alle periferie più estese, tutto potrà essere raccontato attraverso le immagini (grandezza minima 2 Mega) e archiviato in un grande album di città. Otto le tematiche privilegiate dagli organizzatori: Cagliari città protagonista, Scatti di un quartiere periferico, Contraddizioni di una città, Racconto della città e di chi la abita, Fotografia militante che denunci la politica dell'irrisolto e dell'incompiuto, Vita culturale (mostre ed eventi), Identità di una città che muta e si apre ad altre culture che la abitano, Attenzione al sociale. «Non ci interessano le foto belle, ma le belle foto, quelle che con realismo raccontino e denuncino, a noi stessi e ai posteri, la città così com'è».
Non è un concorso, né le immagini verranno utilizzate per scopi diversi da quelli d'archivio: «Vogliamo piuttosto creare un taccuino di appunti fotografici dove il reporter sia chiunque voglia fermare un preciso istante di frenesia cittadina». Info al 3423422010. (mi. se.)