Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ma rimuovere e ricostruire richiede tempi lunghi

Fonte: L'Unione Sarda
29 aprile 2013


Il punto

Demolire o no? Tutto dipenderà dal parere legale sulla legge regionale, chiesto dal servizio Edilizia privata del Comune la scorsa settimana e atteso nei prossimi giorni. Alla consulenza è legato il destino dei chioschi del Poetto, che restano ancora sotto sequestro su decisione del tribunale del Riesame.
La vicenda è intricata e sull'efficacia della normativa varata dal Consiglio regionale in molti hanno espresso perplessità, soprattutto a causa di alcuni possibili profili di incostituzionalità. Ecco perché il Municipio ha chiesto aiuto a uno studio legale, che si pronuncerà sull'applicabilità della legge alla situazione attuale, e dunque alle strutture in legno già presenti sul litorale e chiuse dai sigilli della Guardia costiera e della polizia municipale.
La strada della demolizione e della ricostruzione non è comunque semplice. I gestori dei chioschi dovrebbero innanzitutto chiedere il dissequestro delle strutture per smontarle, cancellando così gli abusi contestati dalla procura della Repubblica. Poi dovrebbero presentare le domande per la realizzazione di nuovi chioschi «precari e amovibili», da smontare sempre entro la fine dell'anno. Il Comune quindi convocherà 15 conferenze di servizi negli uffici dello Sportello unico delle attività produttive. Anche forzando le tappe e cercando di restringere i tempi, è difficile che le autorizzazioni arrivino prima di giugno, perché il Suap dovrebbe affrontare in contemporanea 15 conferenze di servizi solo per il Poetto. Nel frattempo, i gestori dei chioschi dovranno anche chiedere il rinnovo della concessione demaniale, passaggio obbligatorio per poter ottenere la licenza per costruire le strutture di legno. (m.r.)