Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, piano insabbiato

Fonte: L'Unione Sarda
29 aprile 2013


Difficile il sì al Pul dopo il no della Regione alla variante urbanistica

Lungomare, il caos potrebbe restare a lungo

Riuscirà il Comune ad approvare definitivamente il Piano di utilizzo dei litorali entro la fine dell'anno? La domanda non è di poco conto visto che all'entrata in vigore del Pul è legato il destino dei chioschi, sia quelli in attività sia quelli ancora sotto sequestro, che però potrebbero essere smontati e rimontati nei prossimi mesi. Il sì finale al Piano è l'unica speranza di non vedere ripetuti alla fine dell'anno i problemi e le polemiche di questi mesi, perché al momento qualsiasi struttura venga autorizzata sulla spiaggia del Poetto, dovrà essere demolita entro il 31 dicembre 2013.
IL NODO-VARIANTE Le sorti del Pul però sono legate all'approvazione della variante urbanistica che riguarda il lungomare, al momento classificato come «zona H», con una possibilità di realizzazione di cubatura vicinissima allo zero. In pratica, gli stabilimenti e i bagni pubblici già esistenti consumano tutta la «capacità edificatoria» dell'arenile. Ecco perché il Comune ha scelto la strada della variante, per trasformare il Poetto in «zona Ghl», e prevedere così la possibilità di realizzare nuova cubatura per i servizi, cioè i chioschetti, regolarizzando la situazione attuale.
I DUBBI DELLA REGIONE Il sì alla variante però non è per nulla scontato: il 23 gennaio, durante la prima riunione convocata dalla Provincia per la Valutazione ambientale strategica, la Regione ha manifestato le proprie perplessità alla modifica urbanistica. E le ha messe nero su bianco con una nota del 27 gennaio, nella quale «esprimeva parere negativo sia in relazione alla variante al Puc, sia in relazione al Pul», come è scritto nell'ordinanza del tribunale del Riesame che nega il dissequestro dei baretti. Nello stesso documento viene anche spiegato il motivo del «no» alle scelte del Comune: «La previsione di una zona G in fascia costiera», sarebbe «in contrasto col decreto Floris, che caratterizza» la spiaggia «come zona H». La direzione generale alla Pianificazione urbanistica della Regione poi avrebbe rilevato che «non è stata adeguatamente verificata la coerenza con l'obiettivo della tutela del paesaggio con le varie azioni e prescrizioni della soluzione scelta». In particolare, i chioschetti permanenti «pregiudicherebbero la rinaturalizzazione del compendio».
STRADA IN SALITA Tutto questo quando il Piano di utilizzo dei litorali completo non è ancora stato inviato dal Municipio alla Regione. Ma anche se il documento fosse già stato trasmesso cambierebbe poco, visto che il Pul si fonda sulla variante e prima che questa venga approvata è quasi inutile che gli uffici regionali esaminino la pianificazione della spiaggia fatta dal Comune. Tra l'altro, la conclusione della Valutazione ambientale strategica della variante non è vicinissima: al momento non esiste neppure un verbale della riunione convocata a fine gennaio. E dunque la strada del Pul è sempre più in salita.
Michele Ruffi