Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Il giudice ad Abbanoa: «Ridate l’acqua all’invalido »

Fonte: Sardegna Quotidiano
26 aprile 2013

Diritti

 

TRIBUNALE Il servizio era stato tagliato a un malato terminale Primo round agli avvocati della “Casa dei diritti”. Ma la società replica: un’istanza cautelare che non estingue l’enorme debito

Sei moroso? Ti stacco l’acqua. No, dice il giudice: devi ripristinare il servizio. Un botta e risposta destinato a ulteriori capitoli, tra l’associazione Casa dei diritti, presieduta da Carlo Asili, e Abbanoa, sulla situazione dell’invalido di Pirri, malato di tumore al pancreas, che lo scorso 6 aprile (di sabato) aveva subito lo slaccio dell’acqua. Con un decreto del giudice Vincenzo Amato, il Tribunale di Cagliari ha ordinato ad Abbanoa l’immediato ripristino della somministrazione d’acqua, date le cattive condizioni di salute dell’uomo, sottoposto a chemioterapia. «È un provvedimento clamoroso, perché adottato senza sentire il gestore idrico», spiega Asili nella conferenza stampa organizzata sotto il palazzo del Consiglio regionale, in via Roma. Sede non casuale: «È inaccettabile che i cittadini debbano rivolgersi alla magistratura per godere del diritto all’acqua. È il fallimento della politica».

«UNA SPERANZA PER ALTRI CASI» La decisione del tribunale «costituisce un precedente e una speranza per gli altri 20 casi simili che ci hanno segnalato in tutta l’isola. Per regolamento - continua Asili - Abbanoa può agire per il recupero crediti, ma senza tagliare il servizio». Presenti ieri anche tre esponenti del Pd, Claudio Cugusi (consigliere comunale), Emanuele Armeni (consigliere provinciale) e Gabriele Anedda (consigliere della Municipalità di Pirri). «L’acqua è un diritto che si deve riconoscere a tutti - spiega Cugusi - tanto che la Fao ha individuato in 50 litri il fabbisogno giornaliero: in altre regioni d’Italia questo diritto è sancito dallo statuto». Per Cugusi un’ipotesi da imitare in Sardegna: «Chiediamo al Consiglio regionale che venga inserita una norma nella prossima legge finanziaria, a tutela del diritto all’acqua come bene comune » .

LA REPLICA DI ABBANOA Poche ore dopo Abbanoa ha risposto con un comunicato, nel quale si sottolinea la morosità dell’invalido, iniziata nel 2003 per un debito di oltre 11mila euro: non una cifra anomala, «per una villa con ampio giardino e prato verde», si legge nella nota, dove la decisione di ripristino è solo «una normale istanza cautelare ». Inoltre, lo stato di salute dell’invalido non renderebbe meno evidente la sua morosità: la nota ricorda i tentativi di mediazione, con cinque proposte di pagamento dilazionato negli ultimi sei mesi, prima della decisione di slaccio. Anche sulle cifre non c’è accordo: «Parte dei crediti pretesi sono prescritti e non più esigibili», commenta Asili. Altra questione spinosa è la difficoltà di comunicazione tra gli utenti e Abbanoa: «Ho ricevuto varie segnalazioni - rivela Armeni - e sul sito dell’azienda manca l’indirizzo di posta elettronica certificata, obbligatorio per legge. Io stesso, dopo averlo reperito a fatica, ho inviato una mail a settembre, con notifica di lettura datata metà ottobre e nessuna risposta». Intanto, la querelle tornerà sui banchi della Municipalità di Pirri: «Martedì prossimo verrà discussa una mozione a riguardo, dopo la discussione in aula dell’interrogazione da me proposta», ricorda Anedda. Francesco Aresu +