Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Lei è un cretino» botta e risposta sulla lite in aula

Fonte: Sardegna Quotidiano
26 aprile 2013

 LO SCONTRO

 

«Presidente, lei è un cretino». Non è bastata la spiegazione dell’etimologia del termine (colui che contempla i corpi celesti) per stemperare le polemiche scoppiate dopo la frase rivolta in aula, martedì sera, dal capogruppo del Pdl Giuseppe Farris al presidente del consiglio comunale Ninni Depau. Una discussione accesa, l’insulto, poi il finimondo. Tra i banchi dei due schieramenti sono volate parole grosse. E a distanza di 24 ore il capogruppo del Pd, Davide Carta, a sangue freddo, decide di attaccare il collega della minoranza con un duro comunicato: «Il comportamento del Pdl tenuto durante il consiglio comunale è inqualificabile ed in particolare gli insulti rivolti dal consigliere Farris al presidente Depau, privi di alcuna valenza politica, sono un gesto di pura volgarità ed arroganza che qualificano chi li ha compiuti e squalificano l'istituzione stessa davanti ai cittadini». Continua Carta: «Gli insulti, evidentemente premeditati, hanno avuto il solo scopo di attivare una gazzarra indecente volta a coprire l’inconsistenza dell’azione politica del centrodestra e manifestano una totale mancanza di cultura istituzionale e di intolleranza verso le regole che noi stessi ci siamo dati e verso chi è chiamato a farle rispettare». Poi un invito: «Invitiamo il centrodestra, e in particolare Farris, a comportamenti più consoni nel rispetto delle Istituzioni e di tutte le persone che ne fanno parte». E la polemica non si chiude, perché Farris decide di rispondere a tono: «La foglia di fico che prende Carta», attacca l’esponente del Pdl, «è insufficiente per coprire le sue pur evidenti limitatezze. Le istituzioni sono autorevoli non in quanto tali, ma a seconda di chi le rappresenta», è la stilettatata di carattere generale. Poi Farris va sul particolare: «L’incapacità di Depau di governare l’aula è talmente manifesta che soltanto il capogruppo del Pd, che rappresenta una posizione minoritaria all’interno del suo stesso gruppo, non la conosce. La cartina di tornasole è rappresentata dal fatto che in aula la maggioranza ha raggiunto solo18 voti, numeri ben lontani dai 21 voti minimi per tenere il numero legale e dai 26 da cui è composta » .