Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La protesta: «Ora vogliamo una casa vera»

Fonte: L'Unione Sarda
26 aprile 2013


VIA TIEPOLO. 36 famiglie


«Vogliamo una casa vera, non ne possiamo più di vivere stipati in 20 metri quadri». A protestare sono le 36 famiglie che risiedono nella Casa albergo di via Tiepolo, a Mulinu Becciu. Se nei giorni scorsi gli ospiti della struttura comunale avevano manifestato tutto il loro malessere attraverso l'affissione di quatto grandi striscioni all'ingresso, ieri la vicenda ha preso una piega ancor più drammatica. «Abbiamo deciso di iniziare lo sciopero della fame», ha annunciato Stefano Farris, 44 anni, residente nella Casa albergo dal 2003, «non è possibile che una soluzione temporanea si sia trasformata in definitiva. Ho una moglie e una figlia. Non ce la facciamo più a vivere così». Parole condivise da Silvia Di Martino, 37 anni, ospite dal 2004. «Ho tre figli di età compresa tra 2 e 9 anni», si presenta, «ci sono progetti per edificare nuove case, ma sono tutti bloccati. In centro è pieno di case sfitte ma nessuno se ne cura. Il Comune deve fare in modo che quelle case inabitate siano assegnate».
Giorgia Puddu, 23 anni, madre di un bimbo di un anno, ha vissuto per dieci anni con la madre in una stanza. Tre settimane fa un'altra ragazza è partita e ha lasciato libero il suo alloggio. Giorgia l'ha occupato insieme al bambino e non se ne vuole andare. «Da mia madre non torno perché la convivenza è impossibile. Se non posso stare qui, il Comune provveda a trovarmi un'altra sistemazione».
Paolo Loche