Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Alta tensione ma nessuno scontro

Fonte: L'Unione Sarda
26 aprile 2013


LIBERAZIONE. Un'associazione espone una bandiera di Israele: scoppia la polemica tra i manifestanti

25 aprile, il sindaco Zedda esulta: oggi festeggiamo senza i fascisti
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«Quest'anno si deve festeggiare perchè per la prima volta dopo anni i fascisti non festeggiano il 25 aprile». È stato il sindaco Massimo Zedda a chiudere la manifestazione per ricordare l'anniversario della Liberazione. Una giornata trascorsa senza grandi intoppi, ma carica di tensione dopo i fatti dell'anno scorso quando si verificarono scontri con le forze dell'ordine che avevano sgomberato piazza Gramsci per evitare che gli antifascisti entrassero in contatto con i gruppi di destra.
IL CORTEO Più di mille persone al corteo partito da piazza Garibaldi intorno alle 10. E le polemiche non mancano. Protagonista la rappresentanza dell'associazione “Memoriale sardo della Shoah”, presente in cima al corteo, con tanto di bandiera dello stato di Israele. Volano insulti nei loro confronti e alcuni cori pesanti tra cui “assassini”, “occupanti” e “fascisti”. Momenti di tensione, poi il corteo parte. Sulaiman Hijazi, portavoce della comunità musulmana in città, presente ieri alla manifestazione, non ha nessuna particolare reazione, ma di certo non è contento: «Questa bandiera è di un territorio occupante, non dovrebbe essere esposta in una giornata del genere. Loro dicono di rappresentare la Brigata Ebraica, ma quella bandiera non c'entra nulla. Ognuno è libero di fare quello che vuole, ma io non posso accettarla».
LA REAZIONE Nessun problema per i rappresentanti dell'associazione, che senza battere ciglio hanno sfilato per tutto il tragitto con i manifestanti. «La nostra bandiera era in rappresentanza del popolo ebraico - spiega Angelo Piludu, componente del gruppo - volevamo solo ricordare l'importanza della partecipazione di un gruppo di volontari che dalla Palestina corse in Italia per combattere al fianco dei britannici». Alla fine la bandiera della Palestina è quella di Israele hanno sfilato vicine durante il corteo.
LE FERITE DEL PD Tanti gli stemmi di partiti politici sventolati: dai Rossomori al movimento di Antonio Ingroia, dal Prc al Pd. Ma in quest'ultimo caso le bandiere non erano le solite. Una era piena di tagli, simbolo dei franchi tiratori che hanno boicottato il partito nelle votazioni per eleggere il Capo dello Stato. Nell'altra la scritta “Pd” era cancellata da una linea nera.
I DISCORSI «Ci sono tre motivi per ricordare - ha detto il sindaco Massimo Zedda - primo perchè ricorre l'anniversario della Liberazione, e il pensiero va agli oppressi non sono liberi perchè sotto dittature, o magari perchè non possono manifestare la propria sessualita. Poi perchè Cagliari venne colpita dai bombardamenti nel '43 in quanto l'Italia decise di andare in guerra. E questo deve far risaltare il valore e l'importanza della pace. Infine quest'anno si deve festeggiare perchè per la prima volta dopo anni i fascisti non festeggiano il 25 aprile». Toccante la testimonianza di Marco Sini, dell'associazione partigiani: «Ricordiamo anche le lotte operaie del 1943 nelle città del nord. E che la Sardegna, anche senza partecipare alla Resistenza nel centro nord, ha avuto i suoi martiri del fascismo a cominciare da Efisio Melis, nel 1922».
DOMENICA Domenica prossima si terrà la commemorazione delle vittime della Repubblica di Salò, in via Sonnino, con i gruppi della destra cagliaritana. Gli anti-fascisti si stanno organizzando per essere presenti nelle vicinanze e disturbare l'iniziativa. La speranza è che né una né l'altra fazione possa creare problemi di ordine pubblico, in pieno centro città.
Piercarlo Cicero