Rassegna Stampa

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Zedda dice no a Su Stangioni: "Aree in centro ai privati, ecco la mappa"

Fonte: web Castedduonline.it
17 aprile 2013

    No al nuovo quartiere

di
Jacopo Norfo

Martedì 16 Aprile 2013 | 19:45

Su Stangioni, il Comune propone un patto ai privati: subito aree a disposizione in città in cambio di un passo indietro sul nuovo quartiere da tremila abitanti. Zedda di fatto dice no al nuovo rione e propone uno scambio di aree, ma va allo scontro col Pd che non ci  sta. "Proposta assurda e irricevibile", replicano i proprietari delle aree presenti in aula. La maggioranza si divide, l'opposizione parla di una città che sa dire soltanto dei no. Il dibattito torna in aula per merito di una mozione di Alessio Mereu dei Riformatori:  "Il sospetto è che chi in passato ha parlato di palazzinari e speculatori adesso invece li stia agevolando dicendo di no al quartiere. Su Stangioni viene considerata addirittura un'area a rischio di allagamenti, ma allora non dovremmo più costruire neppure in viale Diaz? Mi preoccupa molto questa inversione di tendenza del centrosinistra. Con questa mozione chiedo al sindaco e alla giunta di confermare la validità degli obblighi assunti con le delibere dei piani di zona e del piano strategico". Ecco la replica in aula del sindaco Massimo Zedda: "C'è stata una disponibilità da parte dei privati che hanno fatto degli investimenti, e anche il Comune è disponibile a ragionare in tempi rapidi con un tavolo tecnico e politico. Mettiamo a disposizione aree e immobili già a nostra disposizione, come quelli di via Po, come l'ex Macello di piazza Sant'Avendrace. Abbiamo tutta la zona dell'ex mercato ortofrutticolo e un credito di sei milioni di euro per il silos del campus universitario. Abbiamo palazzine di nostra proprietà che potremmo togliere dalla vendita, e fare un accordo con i privati. Oggi Su Stangioni è una landa desertica, ben diverso è dare aree in centro. E non dovere fare sottoservizi e altri lavori da zero. Non vogliamo mortificare i proprietari di Su Stangioni e le loro giuste esigenze di avere una casa, ma vogliamo arrivare a un accordo. Subito dopo Sant'Efisio  incontrerò i proprietari e gli proporrò immobili di pregio come quelli anche di via Baylle. Con loro voglio fare un ragionamento serio.  Speculazione edilizia? Quando avviene è sempre istruita dal pubblico, il Comune deve invece governare l'urbanistica in modo intelligente". Durissima la replica del capogruppo del Pd Davide Carta: "Noi non possiamo perdere tempo sul problema della casa a Cagliari, sarebbe giusto indicare subito una data precisa. Su questa materia non si scherza, dobbiamo dare risposte per l'edilizia a questa città. Ci vuole un percorso amministrativo chiaro che dia certezze sulle abitazioni a basso costo. Qui ci sono piccoli proprietari che hanno tutto il diritto a costruire".Gianni Chessa dell'Udc aggiunge: "Questa è una città che dice no a tutto, non si può non costruire in un campo dove sino ad oggi hanno soltanto pascolato le pecore. Cosa vogliamo fare in queste aree degradate? Servono case per un ceto medio basso in una zona vicina al Policlinico e alla Cittadella che farebbe gola a molte giovani coppie. Stiamo parlando di riqualificare un'area abbandonata. Andate a dirlo ai disoccupati che Cagliari dice di no a tutto mentre l'edilizia muore". Andrea Scano del Pd aggiunge: "Quello della casa è un problema da affrontare, dobbiamo dare risposte concrete e non chiacchiere. Vorrei che ci mettessimo nei panni di chi non ha una casa. Di chi è costretto a cercarla lontano, in località molto più difficili e costose di Su Stangioni. Sia chiaro che non esistono solo le esigenze di chi ha il culetto al caldo. Ripopolare il centro è un'operazione dolorosa che non può essere l'esclusiva risposta. Qui stiamo parlando di un quartiere moderno ed ecosostenibile, e non si tratta di consumare il territorio in maniera indiscriminata ma di utilizzarne una parte. Ho perplessità sulle soluzioni alternative indicate dal sindaco, ben vengano se possono trovare uno sbocco. Ma mi sembra difficile trasferire tutto l'intervento di Su Stangioni in altre zone. Siamo due anni fermi su questa decisione. All'unanimità era stato lo stesso Comune a chiedere da solo a dei piccoli proprietari di costruire in quella zona, noi siamo responsabili di queste scelte".  Maurizio Porcelli del Pdl: "Stiamo parlando di una landa sperduta,  non bisogna avere paura di riqualificare e la maggioranza mi sembra d'accordo. Qui bisogna rispondere si o no a Su Stangioni, basta con le scuse e le perdite di tempo. Anche l'eventuale parere negativo andrebbe motivato". "Qui abbiamo  un progetto che era stato approvato all'unanimità- dice Gennaro Fuoco di Fli- riqualificare l'esistente è un progetto che può camminare di pari passo. Ma vi rendete conto che state parlando di patrimonio del Comune e volete scambiarlo come se fossero cose vostre? Qui si prendono in giro le persone, state attenti alle responsabilità che vi assumete. Lì si può fare un piccolo quartiere modello in un'area che non ha una valenza specifica ed è allo stato attuale di scarso pregio. Questa è una decisione khomeinista, assurda e ridicola. Queste sono decisioni che pesano sulla pelle delle persone". Intanto anche i proprietari di Su Stangioni che assistono al consiglio comunale protestano. "Quella del sindaco Zedda è una proposta irricevibile- spiega l'ingegnere Paolo Laconi- addirittura ci viene detto che l'ipotetico scambio di aree sarebbe a nostro sfavore, cioè con meno metri quadri a disposizione. Non siamo assolutamente d'accordo". Alla fine del dibattito la mozione di Mereu è stata bocciata con 23 voti contrari e 12 favorevoli. Di fatto anche il Pd ha alla fine votato la proposta di Zedda di prendere "trenta giorni di tempo".