Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Pirri ci riprova e bussa alla porta del Comune

Fonte: Sardegna Quotidiano
16 aprile 2013

 Bilancio

 

Il futuro di Pirri, salvo sorprese, dovrà viaggiare di pari passo con quello di Cagliari, soprattutto quando il capoluogo sarà, non solo a parole, una città metropolitana. Il sogno di un ritorno al passato - Pirri comune a sé - degli oltre 30mila abitanti si infrange tra la spending review imposta da Roma e il futuro che corre. L’unica municipalità sarda ha un parlamentino, oggi governato dal centrosinistra: i consiglieri si riuniscono quasi ogni settimana a costo zero. Una buca per terra, un’area verde da migliorare, un tubo dell’acqua che scoppia: per tutte queste necessità, i pirresi bussano al palazzo di via Riva Villasanta. Chi lo governa, poco può fare senza i denari di Palazzo Bacaredda. Lo fa presente la presidente della municipalità, Luisella Ghiani (Pd), ospite ieri della commissione Affari generali: «Chiediamo una quota distinta del bilancio comunale per poter intervenire su verde pubblico, arredi e piccoli interventi dei lavori pubblici». «Pirri non è una periferia », si infervora la Ghiani, «serve una nostra autonomia gestionale perché Pirri è un comune che è stato inglobato da un altro comune». Le repliche non mancano. Sergio Mascia, capogruppo Sel: «Sulla quota a parte si può discutere, ma le nuove norme sulla spesa rendono difficile individuare un ulteriore centro di costo». «Con Cagliari città metropolitana - conclude mascia - Pirri dovrà progettare una nuova dimensione territoriale ». Dice la sua anche Sandro Vargiu (Riformatori): «È opportuno cercare altre strade perché viviamo in tempi di ristrettezze economiche e di tasse sempre crescenti». Filippo Petrucci, presidente della commissione Affari generali «L’esigenza di Pirri è avere maggiore autonomia ma non si può parcellizzare troppo».

P. R.