Rassegna Stampa

web Castedduonline.it

Passi avanti per gli orti urbani a Cagliari: un piano per il nuovo verde

Fonte: web Castedduonline.it
16 aprile 2013

L'assemblea


di  Valentino Medagliani

Martedì 16 Aprile 2013 | 01:45

Orti urbani a Cagliari, come realizzarli e perché. A queste domande ha cercato di dare risposta l'incontro di ieri sera promosso dall'associazione Agriculture, a cui hanno partecipato l'assessore all'Urbanistica del Comune di Cagliari, Paolo Frau, e il consigliere Enrico Lobina (Fds). Al centro la bozza di regolamento che presto potrebbe sbarcare in consiglio comunale.
Le aree indicate dal Comune per la coltivazione degli orti saranno assegnate attraverso bandi di gara. Tre le tipologie previste: gli orti di vicinato (da assegnare a privati cittadini); orti con finalità speciali (assegnati a gruppi, associazioni o enti con finalità didattiche ed educative); orti scolastici (all'interno degli istituti che vorranno svolgere progetti educativi legati all'agricoltura).
Secondo le linee del nuovo regolamento i lavori per l'allestimento, e la costruzione di recinzioni e impianti di irrigazione saranno a carico del amministrazione civica, che finanzierà i lavori con la riscossione dei canoni.
Il primo passo, secondo quanto riferito dal consigliere Lobina, sarà fatto attraverso un progetto pilota che permetterà di misurare costi e modalità. Ancora non è chiaro quale sarà l'area verde destinata al primo orto urbano comunale, ma non sono mancati i suggerimenti: “Il vivaio di Cagliari a Monte Urpinu – dice Paolo Erasmo, presidente di Agriculture – se fosse scelto come sito avrebbe il nostro supporto, essendo vicino a un'area che stiamo curando”.
Sull'individuazione delle aree l'assessore all'Urbanistica non ha dubbi, dovranno essere in città: “La prima funzione degli orti urbani – spiega Frau – è quella dell'aggregazione e della ricerca di una dimensione sociale. Per realizzare la funzione sociale gli orti dovranno essere vicini, inseriti nell'ambiente urbano e non in aree periferiche. L'obiettivo primario non sarà quello di produrre, anche perché se teniamo in considerazione i costi potrebbe essere più conveniente andare a comprare frutta e verdura al mercato”. L'impostazione degli orti urbani non avrà quindi una funzione fondata sui bisogni dei cittadini su questioni di necessità alimentare: “Saranno incentrati sulla cultura è le politiche ambientali”.
Sull'individuazione dei futuri orti urbani solo ipotesi tutte da ponderare: ex servitù militari, aree da riqualificare a Sant'Avendrace o Is Mirrionis. Il progetto pilota servirà anche a individuare modelli di gestione.