Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ivana corre ma non fugge mai

Fonte: L'Unione Sarda
15 aprile 2013


LA STORIA. Un giro d'Italia per difendere i diritti delle donne: ieri la tappa in città

L'impresa di una milanese: 21 km per 21 giorni di fila

Il “giro d'Italia” di Ivana ha tre padri e una sola grande madre: la passione. L'hanno ispirato un'operazione al cuore e due aggressioni, una delle quali subita proprio mentre praticava la corsa, la sua passione. Puoi correre quanto vuoi, ma se corri per passione non fuggi, anzi. Corri verso qualcosa, verso un traguardo, come ha fatto, sin da quando aveva 11 anni, Ivana Di Martino, milanese, 42 anni, marito e tre figli. Nuoto da bambina, corsa sino ai 20 anni, buoni piazzamenti a livello nazionale. Poi l'università e quella passione che non moriva mai. A trent'anni ha ripreso e non ha smesso mai più, neppure quando il cuore le ha chiesto un po' di riposo, neppure quando qualcuno ha cercato di spaventarla.
Le aggressioni a donne che corrono (da sole) sono sempre meno rare. Ivana ha deciso di fare qualcosa, combinando i suoi sogni con le sue idee e il desiderio di una società più rispettosa del cosiddetto (ma è ancora così?) “sesso debole”. È nato il progetto “21voltedonna”, con relativo blog: 21 mezze maratone da 21 chilometri, in 21 regioni (la Lombardia ha prima e ultima tappa) e 21 giorni consecutivi. Ieri la sesta tappa, a Cagliari. «Corro per sostenere la Fondazione “Doppia Difesa”, creata da Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker, che opera in aiuto delle donne», attacca, scendendo dal camper Laika che fa da base logistica viaggiante per un team che comprende quattro persone, oltre a lei.
Un cardiofrequenzimetro spedisce a Milano, al Centro Cardiologico Monzino (uno dei partner del progetto), tutti i dati delle sue performance. È anche l'occasione per un'analisi scientifica. In una simile impresa conta tutto: il riposo, l'alimentazione, il ritmo di corsa. Correre 21 km non è una grande fatica, ma provate a farlo tutti i giorni per tre settimane.
Ivana, che a Cagliari è stata accolta dall'assessore comunale Susanna Orrù, si è allenata in modo specifico per un mese: «Ciò che conta è perfezionare le capacità di recupero», spiega mentre viene scortata da tre podisti, due biciclette e addirittura tre staffette della polizia municipale di Cagliari lungo via Roma e viale Diaz.
Poi arriva al Poetto e sgrana gli occhi: «È davvero una giornata stupenda, se penso che lunedì ad Aosta c'erano 3 gradi e anche a Torino martedì ho patito il freddo...», dice, «ma qui è il paradiso, non riesco a staccare gli occhi dal mare». Lo fa, in realtà, arrivati sul più attrezzato lungomare di Quartu, ma per guardare dall'altra parte, verso le saline con i fenicotteri.
C'è un innegabile piacere in questo giro d'Italia: «Sto conoscendo tanti amici che mi raccontano la loro vita», prosegue, ma in fondo questo è ciò che succede sul pianeta running, ma avere accompagnatori nuovi ogni giorno rende le cose più elettrizzanti: «Non dimenticate di fare una visita su doppiadifesa.it per sostenere la causa». La nave attende, prossima tappa Palermo.
Carlo Alberto Melis