Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Un Sel-litigio tra Zedda e Piras «Al massimo ci vogliamo bene»

Fonte: Sardegna Quotidiano
15 aprile 2013

VENDOLIANI PARLA IL COORDINATORE

Gli ottimisti la definiscono «una crisi di crescita», i detrattori, invece, «la guerra dei pidocchi». Il fatto è che i vendoliani sardi, dopo l’elezione di un senatore (Luciano Uras) e di un deputato (Michele Piras) sono in fibrillazione al punto che il sindaco Massimo Zedda litiga, e anche di brutto, col coordinatore regionale, Michele Piras. In pubblico (all’incontro nella comunità La Collina di Serdiana) mica in privato (magari al tavolino di un bar ma non certo al Poetto). Come è un fatto che a Sassari un assessore e un consigliere provinciale, insieme a tre ex parlamentari (Antonio Attili, Pietro Maurandi e Giovanni Meloni) sbattono la porta e lasciano Sel non da amici. Pardon: da compagni. Allora, onorevole Piras, che succede all’interno di Sel in Sardegna? Diciamo che nel partito si è chiuso un ciclo dopo una fase non semplice di costruzione, fatta di investimenti politici importanti e anche di lunghe traversate nel deserto, che ha portato alla rappresentanza parlamentare. Ora serve ridisegnare le modalità con le quali il partito può mettere a frutto le sue potenzialità - e non sono poche - in Sardegna. Serve che ci spieghi perché litigate tra di voi. Non litighiamo, diciamo che ci confrontiamo anche in maniera accesa e anche in Sel si sentono, come è logico, le ripercussioni di ciò che accade all’interno della sinistra nel Paese, dove ci si confronta tra visioni di partito legate al passato e sul partito in movimento. Ma come non litigate, domenica scorsa ci è mancato poco che le suonasse a Massimo Zedda? Ma scherziamo? Con Massimo non c’è stato alcun contatto fisico e mai ci sarà. Infatti non ci interessano i punti di contatto tra lei e Zedda, quanto che cosa vi divide. Entrambi abbiamo a cuore le sorti di Cagliari e tutti vogliamo rilanciare l’esperienza di governo alla guida della città. Diciamo che qualche volta un sano conflitto può far crescere le possibilità di fare cose importanti, ricordando che io e Massimo Zedda ci vogliamo bene e ci rispettiamo. Ma Zedda dice che i circoli di Sel sono diventati luoghi di pettegolezzo e non di confronto politico. Probabilmente si è espresso male e ha avuto modo di dirmi che è stato male interpretato nel suo intervento a Serdiana. E che cosa voleva dire il sindaco Zedda? Con quelle parole si riferiva alla scarsa capacità di coinvolgimento che mostrano i partiti, che è anche una delle ragioni che spiegano l’exploit di Grillo alle ultime elezioni politiche. Ma è anche una delle ragioni che ha portato la dirigenza sassarese di Sel a dire addio al suo partito. Così dicono loro. Il dato è che il 90% dei circoli della federazione sassarese parteciperà al congresso con tanti giovani e tra coloro che sono andati via c’è chi non era iscritto al partito (Antonio Attili) e chi ha annunciato la fuoriuscita dopo che aveva già detto di essere andato via due mesi prima (Pietro Maurandi). La verità è che con due galli, lei e Msssimo Zedda, e un cappone, Luciano Uras, nel pollaio sardo di Sel ci si becca. È del tutto normale che si discuta e ci si confronti. Non siamo più solo quelli del 2010 e tutti siamo all’interno di un ciclo convulso di crisi e di ricerca di nuovi soggetti che siano in grado di rappresentare al meglio i bisogni della società. Va bene la ricerca ma Zedda è stato eletto due anni fa per cambiare Cagliari. Amministrare Cagliari è un’operazio - ne complicata e non solo perché la città è stata governata per vent’anni dall’altra parte politica ma anche perché la Regione è governata dalla peggiore giunta della storia autonomistica. Ma di che cosa vi lamentate se prima la Giunta e poi il consiglio regionale, a maggioranza di centrodestra, hanno messo in campo una serie di provvedimenti ad hoc per togliere le castagne dal fuoco al suo sindaco sul caso dei baretti al Poetto? A me interessa che fatti salvi i baretti si garantisca la fruibilità pubblica del Poetto e si tengano alla larga le speculazioni edilizie in riva al mare. Piuttosto, per non girare troppo al largo, è sempre convinto che i politici debbano stare fuori dalle banche? Certamente sì e la commistione politica- banche-finanza è una delle cancrene del Paese. Eppure il sindaco Zedda sorseggia caffè con l’ex senatore Pd, Antonello Cabras, indicato alla presidenza della Fondazione Banco di Sardegna. Spero che Massimo metta molto zucchero e sono sicuro l’avrà invitato a desistere dall’intento di accettare la nomina a capo della Fondazione. Antonio Moro