Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Giorgino, l'ex carcere sia della città»

Fonte: L'Unione Sarda
15 aprile 2013


La protesta di Sel e Psd'Az: il vecchio istituto di pena e Villa Marongiu in stato d'abbandono


«Sono un senatore della Repubblica, è un mio diritto entrare qui perché questo è un edificio pubblico e voglio verificare in che condizioni si trovano i locali». Ha rischiato di fallire ancor prima di cominciare, ieri mattina a Giorgino, il blitz sul lungomare del consigliere comunale Paolo Casu (Psd'Az) insieme al senatore Luciano Uras (Sel). L'idea era di denunciare alla stampa e all'opinione pubblica le condizioni di incuria e degrado in cui versano due edifici storici, l'ex Istituto di rieducazione minorile e la Villa Marongiu, ma la guardia giurata in servizio all'ingresso dell'ex carcere non ne ha voluto sapere di far accedere Uras all'interno.
LA VICENDA Esibire la tessera di parlamentare non è bastato. Il senatore è andato su tutte le furie, ha minacciato di chiamare i carabinieri, si è detto pronto a presentare un esposto alla magistratura contro la Regione, proprietaria dell'immobile. Il braccio di ferro è durato mezz'ora, poi l'anziano custode ha ricevuto via cellulare l'autorizzazione a lasciar passare Uras ed è tornato il sereno. «Serve un progetto di riqualificazione per questo tratto del lungomare», ha spiegato Uras, «è vergognoso che sia in abbandono.
L'EX PRIGIONE L'ex carcere appartiene alle Regione, è uno spazio importante che dovrebbe essere valorizzato. Potrebbe ospitare la Facoltà di Biologia marina, in accordo con l'Università». L'edificio è abbandonato dai primi anni 80, quando il vecchio ponte di Sa Scaffa fu demolito. Da allora, cinquecento metri della vecchia statale 195, al di là del Porto canale, sono isolati.
LA MOZIONE Attraverso una mozione in consiglio comunale indirizzata al sindaco, l'esponente del Psd'Az, Paolo Casu, chiede la restituzione dell'ex carcere alla città e annuncia un maxi-intervento di bonifica del tratto di spiaggia antistante, che versa in condizioni pietose tra discariche abusive, banchi di alghe, cani randagi, topi, zecche e zanzare. «Ho trenta volontari pronti», ha detto Casu, «entro dieci giorni puliremo tutto. Mi ribello a questo scempio. È sotto gli occhi di tutti lo stato di degrado che caratterizza questa parte del litorale. Le strutture demaniali dismesse sono abbandonate». Il riferimento non è solo all'ex istituto minorile, oggi deposito-archivio della Regione, ma anche a Villa Marongiu, «gioiello architettonico degli anni 30 espropriato per passare all'Autorità Portuale e restare così, inutilizzato».
L'EX VILLA ARESU Stessa sorte per il terzo grande edificio della zona, l'ex Villa Aresu. «Occorre restituire alla città», ha sottolineato Casu, «questi tesori detenuti in stato di degrado dalla Regione. È inaccettabile che la spiaggia sia in queste condizioni pur rappresentando, coi suoi immobili e le sue bellezze naturali, una risorsa potenzialmente in grado di creare posti di lavoro e rilanciare l'economia della città». Infine un appello. «La Regione ceda al Comune queste strutture affinché siano affidate a cooperative di giovani e rilanciate. Per spezzare l'isolamento di questo tratto di costa si realizzi un ponte mobile all'imboccatura del Porto canale».
Paolo Loche