Rassegna Stampa

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Pirri, assemblea a Santa Teresa: "Viviamo con la paura dell'eternit"

Fonte: web cagliaripad.it
15 aprile 2013


Cagliari
12 Aprile 2013 ore 19:55
 

Muffa che trasuda nelle stanze da letto, infiltrazioni d'acqua, degrado nelle aree verdi ma soprattutto tubature e tetti in amianto. Gli abitanti al Sindaco: "Ci sentiamo abbandonati"
Andrea Deidda
 

Muffa che trasuda nelle stanze da letto, infiltrazioni d'acqua, degrado nelle aree verdi ma soprattutto tubature e tetti in eternit. Gli abitanti di Santa Teresa: "Ci sentiamo abbandonati". Zedda rilancia: "Nei prossimi anni cinque milioni a disposizione per il quartiere".

Venticinque anni di promesse, di annunci e progetti mai realizzati, a Santa Teresa si fanno sentire. Come si fanno sentire i rattoppi delle manutenzioni nei palazzi, che cadono a pezzi e trasudano muffa dai soffitti. I residenti del quartiere popolare non ne possono più e l'hanno detto chiaramente durante il confronto con la Giunta: "Abbiamo i tubi del riscaldamento ancora in eternit - si lamenta Giampaolo Musanti - da 26 anni non abbiamo mai visto un minimo di manutenzione nelle facciate". Come lui Anna Piga: "Possiamo contare venti casi di tumore negli anni, c'entrerà qualcosa con l'eternit che abbiamo nei tetti?". A dare voce ai residenti anche Marisa Depau, consigliere comunale di Sel: "Il problema vero è quello dei tetti che sono tutti in amianto. Per non parlare dei lavori nelle case fatti dieci fa malissimo". Poi ci sono i problemi comuni alle altre zone degradate della città: dalle fogne che scoppiano alle infiltrazioni d'acqua alla presenza di ratti nelle strade.

Di contro il sindaco Massimo Zedda spiega come agirà il Comune: "A questo punto non ha senso fare manutenzioni e procedere con piccoli interventi. Per rifare da zero i lavori nelle palazzine occorrono dieci milioni di euro, noi per il quartiere ne abbiamo cinque da utilizzare negli anni. Nei prossimi anni ci potrà essere un intervento importante". Nel breve periodo invece nascerà un giardino pubblico in via Sanna in uno spazio attualmente degradato, un tassello che andrà ad aggiungersi all'Exmè, l'ex mercato rionale trasformato di recente in un centro di aggregazione per ragazzi.