Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Dubbi sul porta a porta e la gara d’appalto è un rebus

Fonte: Sardegna Quotidiano
10 aprile 2013

Rifiuti

 

 LE SCADENZE Il bando dovrà essere pubblicato entro il 31 ottobre. L’assessore: «La nuova ditta inizierà tra un anno». Marcello (Pd): «Le aziende potranno proporre migliorie al testo»

La nuova gara per l’appalto dei rifiuti assume i contorni di un difficile rompicapo. Una sola certezza: il bando deve essere realtà entro il 31 ottobre. Cosa conterranno le carte e quante saranno, è ancora un mistero. Ci sarà di sicuro una clausola che impegnerà le ditte in gara a proporre migliorie al bando stesso. Nodo da sciogliere per il Comune: capire come imbastire il porta a porta. Un punto cruciale, quest ’ultimo: consentirebbe di arrivare al 65 per cento di raccolta differenziata, evitando la multa salata della Regione. Che ci sarà anche nel 2013: la percentuale arranca sotto il quaranta. E i cagliaritani pagheranno molti denari per questo ulteriore impasse: la Tares (tassa che sostituisce la Tarsu) costa 11 milioni di euro in più. Come mai? Palazzo Bacaredda segna questo totale nel bilancio della pulizia della città, e lo divide tra ogni cittadino. «Dall’anno prossimo dovremmo evitare la multa regionale, anche se il Comune, senza distinzioni politiche, potrebbe chiedere alla Regione di abbassare la quota al 50 per cento non sarebbe nulla di scandaloso. Il bando è fatto da tabulati complessi e notevoli, ma l’impegno è di farlo entro il 31 ottobre. L’aggiudica - zione dipende da eventuali ricorsi», spiega l’assessore ai Servizi tecnologici, l’Idv Pierluigi Leo, «se tutto andrà bene la nuova ditta inizierà tra maggio e giugno 2014». Nel frattempo, continua l’egemonia del trio De Vizia, Derichebourg e San Germano. La finanziaria Monti impegna la Regione a definire il bacino di ambito per la gara: «In teoria potremmo non farla, visto che la Regione, a oggi, non ha ancora individuato una zona adatta». L’ultima determina- proroga sul bando dei rifiuti è datata febbraio 2011: due anni più uno. «Siamo dentro i tempi, l’ultimo anno serve per fare l’appalto. Uno studio sul territorio per definire il porta a porta deve essere fatto da un gruppo di esperti dell’università», afferma Fabrizio Marcello, Pd e presidente della commissione Servizi tecnologici, «Ci devono dire cosa si può o non si può fare con questo bando complesso. La nostra volontà è mettere il porta a porta nell’appalto», precisa Marcello, «in sede di gara le aziende potranno apportare migliorie, per avere più possibilita di aggiudicarselo». Claudia Madeddu, dirigente del servizio Igiene del suolo: «Un appalto da sette anni più due non è fattibile, ipotizza una proroga in primi tre anni, con quattro di prospettiva di contratto», racconta la Madeddu, «la nuova gestione dei rifiuti dovrà anche coprire pulizie straordinarie. Sul capitolato, il lavoro svolto vedrà un secondo momento di incontro e istruttoria col servizio appalti, con il quale procederemo seguendo il percorso finora tracciato».

Paolo Rapeanu 

ECOCENTRI PROBLEMI NELLE TRE AREE

Nell ’area di San Lorenzo, a Sant’Elia e in via San Paolo. Sono le aree dove sorgeranno gli ecocentri per lo smaltimento dei rifiuti. Sono slegati dalla gara d’appalto, ma solo sulla carta. Nei fatti sono indispensabili per la buona riuscita della raccolta. L’unico quasi disponibile è quello di via San Paolo, ma bisogna attendere il progetto preliminare. La vera grana è legata all’area di Sant’Elia, che è della Regione. « L’assessore al Patrimonio, Gabor Pinna, sta preparando una proposta di delibera, da portare in giunta e consiglio, per chiederla alla Regione, o in comodato d’uso o acquisendola », precisa Pierluigi Leo, assessore ai Servizi tecnologici. I tre ecocentri sono lo snodo cruciale per la nuova gara sui rifiuti. «È indispensabile e necessario farli partire », ricorda la dirigente dell’Igiene del suolo,

Claudia Madeddu.