Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Dobbiamo diventare una destinazione balneare»

Fonte: La Nuova Sardegna
10 aprile 2013

Crociere
 

CAGLIARI. Giovani, donne e immigrati sono le tipologie di imprenditori che in turismo, commercio e servizi hanno una piccola percentuale di crescita nel 2012 rispetto al 2011. Su turismo e crociere...





CAGLIARI. Giovani, donne e immigrati sono le tipologie di imprenditori che in turismo, commercio e servizi hanno una piccola percentuale di crescita nel 2012 rispetto al 2011. Su turismo e crociere il tavolo è aperto: «Ci sono piccole e grandi cose da fare e che faremo - dice Deidda –, da progetti complessi che siano cornice alle manifestazioni pensate dal Comune all’unificazione delle norme sull’arredo urbano, alla cartellonistica che sia chiara . L’unico valore che abbiamo è che siamo un luogo diverso, dobbiamo distinguerci nel modo di accogliere i turisti. Con l’autorità portuale Stiamo lavorando per un progetto a lungo termine: diventare l’unica destinazione crocieristica balneare nel Mediterraneo e sotto l’ombrellone il turista può ricevere informazioni suo agroalimentare e territorio».

Nei mesi scorsi ci sono state polemiche proprio sulle cose da fare. Dallo spendere a favore delle imprese i 16 milioni di euro che giacciono nelle casse della Camera alla vendita di quote della società di gestione aeroportuale Sogaer senza farsi colonizzare per forza da grandi organizzazioni quali il fondo Gamberale che gestisce già altri aeroporti italiani. Deidda: «Aumenteremo l’apporto della Camera per aiutare gli imprenditori che devono presentare garanzie per gli affidamenti dagli istituti di credito. Sul tesoretto della Camera sono state dette cose non vere: quei soldi li teniamo a frutto e li diamo a chi li remunera meglio, se servono la giunta camerale delibera e si sbloccano subito. Sulla vendita delle quote le proposte arrivate sono due, essere in rete con altri aeroporti è utile, ma state certi che la valutazione delle proposte sarà fatta sulla base di varie necessità tra cui i processi di sviluppo del territorio che le società proporrano. E, proprio perché non vogliamo essere colonizzati, la maggioranza delle quote resta a noi». Infine, Venaria Reale, cioè la scelta del presidente di affidare alle sue aziende la gestione della serata inaugurale dei 150 di Unità d’Italia a Torino: «Era necessario costruire un evento dove non c’era nulla, trasferire un pezzo di Sardegna e gestire 700 persone in contemporanea. A Torino, per 3 giorni, sono stati serviti solo vini e formaggi sardi. E ho portato i giovani chef più bravi dell’isola, uno dei quali è mio nipote. Ancora oggi su You Tube si vedono 12 arrostitori nei giardini reali con 60 porchetti, i tenores, tutti i produttori, per quel giorno la Sardegna non è stata solo cibo, ma capacità di accogliere e di organizzare. Servire mille persone a tavola non è dar da mangiare,cose del genere ne avevo già fatte».

(a.s.)