Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dipendenti comunali, braccio di ferro con l'amministrazione

Fonte: L'Unione Sarda
5 aprile 2013


Stipendi: ieri vertice interlocutorio


La fumata è grigia e tende addirittura al nero. Nove ore di confronto a porte chiuse nel piano rialzato di Palazzo Bacaredda non regalano la soluzione attesa, tutto rimandato a un nuovo tavolo tecnico in data ancora da destinare. È l'ultima pagina, ma solo in ordine temporale, della telenovela dei 1413 dipendenti comunali alla ricerca degli incentivi per la produttività del 2012, azzerati dall'amministrazione.
Non basta la novità dei 50mila euro messi nel piatto dalla politica a risolvere la vertenza. Sommati agli altri 70mila residuali del fondo si arriva a 120mila euro. I conti non tornano, secondo i sindacati. «Servono somme ben superiori per risolvere il problema di tutti gli istituti ancora scoperti», spiega Nicola Cabras, presidente della Rsu e responsabile della Cgil comunale. «Siamo perplessi, questa non è una soluzione percorribile».
Al termine dell'incontro tra Rsu, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Dicapp e l'assessore al Personale Luisa Sassu, non arriva l'accordo sperato, il braccio di ferro va avanti. Anche in casa Uil non c'è esultanza. «È una cifra molto al di sotto delle aspettative. Non siamo soddisfatti», commenta Mimmo Foddis, il segretario provinciale. «Aspettiamo una controproposta dell'amministrazione, poi decideremo come agire». Nei prossimi giorni la Sassu presenterà una proposta dettagliata con cifre chiare, come chiesto dalle sigle sindacali. Poi si vedrà.
Restano le pagine precedenti della storia ancora senza lieto fine. Hanno occupato il Municipio, manifestato fuori dai cancelli e si sono rivolti anche al prefetto. Lo stato di agitazione al momento è sospeso, ma di allentare la presa i dipendenti comunali non hanno intenzione. Vogliono i premi di cui a oggi continuano a godere solo dirigenti e alti funzionari. L'amministrazione guarda al futuro rimpolpando il fondo per la produttività del 2013, ai piani bassi lo sguardo resta inchiodato a quello dell'anno scorso. «I soldi devono saltare fuori», dicono a gran voce. «Se le risorse non ci sono, i sacrifici devono essere distribuiti tra tutti, nessuno escluso». La posizione è chiara. «Non stiamo cercando lo scontro», precisa Cabras. «Chiediamo semplicemente una soluzione che accontenti i lavoratori dandogli ciò che gli spetta». Questa è la certezza del presente, sul futuro poche garanzie. La palla è in mano all'amministrazione.
Sara Marci