Regolamento comunale per la cultura

di
Valentino Medagliani

Sabato 30 Marzo 2013 | 13:10

Circa 480 mila euro. È il budget approvato dalla giunta comunale di Cagliari per l'erogazione dei contributi alle attività culturali e di spettacolo. Quarantamila euro in più rispetto al 2012. Una decisione che stringe i tempi in attesa dell'approvazione del Bilancio di previsione, che dovrà fare i conti con i pesanti tagli della spending review (1,8 milioni di euro gli stanziamenti dallo stato per il 2013, contro i 46 milioni dal 2008). Al banco di prova il nuovo Regolamento. Scompare la possibilità, per gli operatori, di richiedere contributi "a spot" in qualsiasi momento. "L'obiettivo - spiega il sindaco Massimo Zedda - è premiare la qualità, evitando la dispersione delle risorse".
Scompare anche la discrezionalità. I progetti finanziabili passeranno sotto la lente di ingrandimento di commissioni ad "hoc". Ogni iniziativa presentata potrà ricevere un contributo sino all'80% e non oltre 35 mila euro. "Apriremo due bandi, il primo -precisa Enrica Puggioni, assessore alla Cultura del Comune di Cagliari - potrebbe già partire la prossima settimana".
Nella delibera approvata dalla giunta la ripartizione delle risorse per categorie, sulla base delle richieste di contribuzione registrate nel 2012.
A musica, teatro, danza e arti performative và la fetta più grossa, il 62% delle risorse: 300 mila euro di cui 20 mila all'Auditorium di piazza Dettori e 40 mila stanziati sul Bilancio 2014.
Ai progetti di laboratorio e attività letterarie andranno 72 mila euro e circa 67 mila alle arti visive, audiovisive, grafiche e artigianato artistico. Per le manifestazioni pubbliche le risorse ammontano a 29 mila euro.
Diminuiscono le risorse per attività culturali diverse (9 mila euro): "Una massa eterogenea di eventi - dice Puggioni - che non ritenevamo cruciali per lo sviluppo della città e che possono accedere ad altri canali di finanziamento".
Per le associazioni di nuova costituzione il budget erogabile è di quasi 6 mila euro: "Abbiamo preferito - dice Zedda - favorire le realtà già radicate, senza chiudere le opportunità per le nuove iniziative".