Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Giochi di guerra a Calamosca

Fonte: L'Unione Sarda
28 marzo 2013


Ieri, ore 11: la cronaca di uno degli addestramenti periodici del 151° Reggimento
 

Soldati armati sulla spiaggia tra lo sconcerto dei turisti
La prima linea marcia decisa verso la spiaggia. Tuta mimetica, elmetti e fucile in pugno. «È un'esercitazione», spiegano i capi reparto della Brigata Sassari, «le facciamo spesso». Il cielo è grigio, piove, e in una mattina di fine marzo la spiaggia di Calamosca diventa per un paio d'ore un angolo di Afghanistan. Anche se qui c'è il mare e per puro caso - o grazie alle nuvole - la lingua di sabbia di fronte all'albergo è miracolosamente deserta.
PROVE DI GUERRA Alle 11 diluvia, ma i venti soldati del 151° Reggimento continuano il loro lavoro. Scendono le scale che portano alla spiaggia, entrano in acqua, fanno avanti e indietro, come per controllare il fondale. Un timido raggio di sole illumina i fucili d'assalto: qualcuno lo impugna come se fosse pronto a sparare, qualcun altro lo tiene in spalla. L'esercitazione consiste nel seguire un percorso con addosso tutta l'attrezzatura da guerra. «I fucili sono scarichi», si affrettano a precisare. Ma tant'è. Oltre alla tuta e alle armi, hanno sulla schiena lo zaino con il necessario per affrontare una giornata fuori dalla caserma. La sacca pesa dieci chili. Abiti di ricambio, coltelli da sopravvivenza, borracce, cibo, pile. Una routine per Calamosca e dintorni: le esercitazioni sul promontorio, sui sentieri che portano alla Sella del Diavolo, sulle stradine del faro e perfino sulla spiaggia, sono quasi all'ordine del giorno. E incrociare da queste parti un battaglione armato è facile più di quanto si possa immaginare.
I SOLDATI «Per noi è importante tenerci in allenamento», spiegano i soldati a chi chiede loro perché siano schierati di fronte a uno degli angoli più belli della città, tra un albergo e una spiaggia frequentata durante tutto l'anno. «Il percorso delle marce può variare, saliamo sul colle di Calamosca, andiamo al faro. Poter organizzare qui in città un'esercitazione rappresenta un grosso risparmio economico per l'esercito». Le alternative, Teulada o gli altri poligoni militari della Sardegna, sono più lontani dalla base del 151°, cioè la Caserma Monfenera di viale Poetto. E gli spostamenti costano.
LO SCONCERTO I turisti? Pazienza. Qualche settimana fa una coppia di svedesi si è trovata nel bel mezzo di un'esercitazione e non ha nascosto il proprio disappunto al personale dell'albergo («il posto è bellissimo, ma noi non siamo abituati a queste cose»). Ma da queste parti sono abituati alla convivenza con i militari, che va avanti dalla fine del '800, quando sul colle vennero costruite le prime caserme.
PRESENZA STORICA Fino a qualche anno fa il poligono sul promontorio della Sella era utilizzato regolarmente anche per le esercitazioni «col fuoco». Cioè con fucili, pistole, bombe a mano. Ora questo tipo di addestramento viene fatto solo nei poligoni attivi della provincia. Ma Calamosca resta il campo ideale per le marce di allenamento, nonostante quasi tutte le caserme del viale siano già state abbandonate o in fase di dismissione. Il futuro, fatto di turismo e strutture ricettive, è ancora lontano da questo paradiso con le stellette.
Michele Ruffi