Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Consiglio fra tagli e spese in più

Fonte: Sardegna Quotidiano
25 marzo 2013

 Comune

 

Arriva un piano per il risparmio, ma ci sono voci di spesa che intanto sono cresciute: dentro e fuori palazzo Bacaredda, l’attività politica ha ancora il suo prezzo. Cifre mimine, se paragonate ad altri palazzi della politica. ma ecco i conti. Partendo dai banchi del Comune: l’attività del 2012 è costata 553mila euro. Il confronto con due anni fa (368mila euro) segna un rialzo di oltre 185mila euro. Sono aumentate le sedute: l’anno scorso maggioranza e minoranza si sono riunite 85 volte, ventidue in più del 2011. Ogni consigliere si è infilato nel portafoglio, nel 2012, poco meno di 14mila euro. Schizza su il borsino delle spese per le missioni di presidente e consiglieri: 10.419 euro due anni fa, tra gennaio e dicembre dell’anno scorso 14.782. Idem per i beni di consumo (cancelleria, riviste e vario materiale stampato): rialzo di poco più di duemila euro (12721 nel 2011, 14771 nel 2012).

Cresce l’indennità di funzione del presidente del consiglio, Ninni Depau: 43.729 euro, millecinquecento euro in più del 2011. Ci sono poi i risparmi e i tagli, sempre nel raffronto tra 2011 e 2012: le spese postali calano da 4mila a 1200 euro, per organizzare convegni o stampare manifesti istituzionali si passa da 4700 a 3600 euro e il rimborso previsto per i lavoratori dipendenti da privati o enti pubblici economici che si assentano crolla da quasi 34mila a poco meno di 18mila euro nel 2012. Zero euro per spese di rappresentanza (2500 euro spesi nel 2011) e posti auto dei consiglieri (13750 euro scuciti fino a tredici mesi fa). Dati emersi ieri, in Comune, alla presentazione del nuovo regolamento. Quattro giorni fa discussione accesa in aula sui tempi per avere il gettone di presenza. «Si passa da due terzi a metà seduta. Conta infatti la presenza effettiva per avere il gettone, non si conteggerà più la prima mezzora, dedicata alle interrogazioni», spiega Ninni Depau, «ora c’è lo strumento per la verifica della presenza in aula da parte del presidente», dice. Depau un anno fa scrive una lettera all’intera maggioranza, dove lamenta “la scarsa produttività dell’aula”. Un anno dopo? «La qualità aumenta se ci sono uomini di qualità. Sono all’antica, è evidente che dei problemi esistono ancora, bisogna dare sempre di più. Le nuove regole eliminano buona parte dei problemi».

Tra le novità: l’ordine del giorno dell’aula conterrà priorità, suggerite anche dalla minoranza. Entro un mese dall’approvazione di un atto con indirizzi politici per sindaco e giunta, la commissione competente può chiamare sindaco o assessore per una seduta ad hoc per conoscere lo stato dell’arte della proposta. Non serve più il numero legale per i question-time. Un singolo consigliere può presentare una proposta di deliberazione. La lingua sarda può essere utilizzata per parlare in aula e nelle commissioni e per stilare documenti. «Spesso gli uffici non sono attrezzati per le necessità del consiglio, con il regolamento eliminiamo varie criticità», afferma Giuseppe Andreozzi, vicepresidente dell’aula (Rossomori). Il suo pari ruolo della minoranza, Sandro Vargiu (Riformatori): «Giusto aver messo mano alle regole del gioco, il Comune sarà sempre più come una casa di vetro». Paolo Rapeanu