Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gli Echi Lontani da domani si avvicinano

Fonte: L'Unione Sarda
20 marzo 2013


Festival di musica antica

Concerti in alcuni luoghi tra i più belli di Cagliari. Conferenze, incontri didattici, film, collaborazioni con circuiti europei, omaggi ai grandi della musica di sempre, Bach e Corelli, e di oggi, come il cembalista Gustav Leonhardt. “Echi Lontani”, rassegna di musica antica ideata 19 anni fa da Ferruccio Garau e Giuliana Abis, sbarca da domani nel capoluogo ma non solo.
In programma fino al 23 giugno, il festival - curato da Dario Luisi, direttore del Dipartimento di Musica antica del Conservatorio di Graz - farà tappa anche a Oristano, Iglesias e Guamaggiore. La giornata inaugurale, che coincide con l'European Day of Early Music e con le celebrazioni della nascita di Bach, sarà caratterizzata da conferenze (alle 11 al Conservatorio e alle 17 al Palazzo Viceregio) e da un tributo a John Dowland che verrà ospitato (ore 20,30) in una sala in viale Colombo 2 e trasmesso in diretta streaming. Sabato la manifestazione entrerà nel vivo con l'ensemble La Selva, di scena alle 21 nella chiesa di Santa Maria del Monte con “Orpheus Britannicus”. Quattro giorni dopo, in occasione del Mercoledì Santo, Les Musiciens proporranno “Lecons de Ténèbres”. Il 6 aprile la prima parte dell'omaggio a Bach, con le “Suites per Violoncello” eseguite da Roman Kernoa con il violoncello barocco suonato da gamba. La seconda, il 28 aprile, avrà invece per protagonista Ryo Terakado, con il violoncello suonato da spalla come un violino, strumento riscoperto in questi ultimi anni.
Tra le iniziative di particolare interesse messe in campo anche quest'anno, il Progetto Schola - Piattaforma per Scuole europee di Musica antica, che accoglie gruppi provenienti da importanti istituzioni. Tra le formazioni e i solisti di fama internazionale: Nora Tabbush, Michele Carreca, Marc Vanscheeuwijck, Ensemble Braccio, Diagramma Ensemble, Menno van Delft, Amoroso Ensemble. A fare da cornice ai concerti, anche Palazzo Regio, la chiesa di Santa Chiara e quella del Santo Sepolcro.
Carlo Argiolas