Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Niente stipendi nell’asilo cantiere

Fonte: Sardegna Quotidiano
19 marzo 2013

Marina

 

VIA BAYLLE Lavori in corso e polvere mentre i bambini sono in classe. E le maestre non vedono soldi da mesi

Lavori in corso nell’asilo di Marina e Stampace. Ponteggi e operai al lavoro con mascherina d’ordinanza nell’androne, intorno polveri e solventi. Ma la scuola non è chiusa: i piccoli alunni vengono dirottati su un altro ingresso. Ma per salire ai piani superiori l’ascensore è nell’ingresso dove lavorano gli operai scrupolosi. Insomma: «La polvere è ovunque», fa sapere qualcuno infastidito, nonostante gli sforzi notevoli delle maestre per proteggere i bambini dalla cappa, potenzialmente dannosa. Ma c’è un altro problema: alcune maestre non vedono un euro di stipendio da molti mesi: dieci o, in qualche caso, anche quindici. «Una cosa assurda che non esiste in nessun’altra scuola di Cagliari», sbotta Angelo Concas, segretario provinciale dello Snals. Intenzionato a non passare sopra sulla questione, ha pronta una lettera da inviare a tutte le istituzioni: dal sindaco Massimo Zedda fino ai piani alti della Regione. Intanto però nelle casse dell’istituto, scuola paritaria diretta da Marinella Salaris (che preferisce non rispondere alle domande), coniugata con l’ex assessore regionale alla programmazione Giorgio La Spisa, nonché animatrice della compagnia delle opere educativa e diventata nel 2009 presidente della Fondazione Marina-Stampace, piove una fetta di un finanziamento di 290 mila euro. Sono frutto del progetto “Marinando”: finanziato dal Comune, ha tra i partner proprio l’asilo di Marina, come responsabile invece c’è l’associazione onlus “Donne al traguardo”, che si mobilita per favorire “il ruolo e la partecipazione attiva della donna sia a livello lavorativo e professionale”.  Ma forse nel nobile progetto non rientrano le donne che lavorano nella struttura di Marina, costrette invece ad accudire gratis i bambini. «Non si capisce quando la scuola sia stata trasformata in Fondazione», precisa ancora Concas, «i nostri avvocati ancora non hanno trovato traccia della registrazione». E non è l’unica stranezza: «Provincia e Comune», rivela ancora Concas, «hanno versato a dicembre l’ultimo trimestre, manca da parte dell’assessorato regionale alla Programmazione (quello che era di La Spisa) la fetta più grossa». Altra missione impossibile: «Scoprire esattamente a quanto ammontano i crediti ed i debiti», dice ancora il sindacalista, «le nostre richieste alla direttrice sono finora rimaste senza risposta ». Altrettanto mutismo impenetrabile hanno visto le maestre che chiedevano lo stipendio: a parte qualche debole accenno «al grosso punto interrogativo sui contributi», la Salaris, presidente della Fondazione e direttrice dell’istituto, sul tema avrebbe divagato. Intanto tre maestre hanno preferito gettare la spugna, alcune hanno optato per le vie legali per riuscire strappare il dovuto. Francesca Ortalli