Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Melodie a presa rapida «per raccontare il presente»

Fonte: L'Unione Sarda
12 marzo 2013


Nella serata al Lirico di Cagliari dediche a Nelson Mandela e ai lavoratori
 

Allevi, una musica cantabile contro le critiche
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Giovanni Allevi non è un musicista che suscita giudizi a metà strada: o si ama o si odia. Lo amano i fan che hanno riempito il Lirico di Cagliari per l'unica tappa in Sardegna del tour nazionale, organizzata da Shannara. Lo detestano quanti vedono in lui l'ennesimo prodotto dei demiurghi del marketing: Uto Ughi, da qualche anno tra i critici più spietati, lo ha bollato come «musicista modestissimo». Per non parlare della sua musica: «Composizioni risibili».
Assorbito il colpo da ko, Allevi ha però risposto lo scorso ottobre con il fortunato album “Sunrise”, presentato per intero nella serata cagliaritana, in compagnia dell'Orchestra Sinfonica Italiana e dell'ottima violinista Natalia Lomeiko (vincitrice anni fa del Premio Paganini), protagonista nella seconda parte de “La danza della strega”, il Concerto per violino e orchestra, che il pianista ascolano ha composto in risposta alle critiche del violinista di Busto Arstizio. Un disco balzato in cima alle classifiche appena messo piede sul mercato discografico, con buona pace del principio inconfessato secondo cui i gusti popolari sono semplicemente gusti sbagliati.
Look informale e aria da eterno ansioso, l'occhialuto e riccioluto Allevi lascia scorrere le sue composizioni che, come sempre, sono semplici e immediate e poggiano su un pianismo cantabile ricco di melodie a presa rapida. Dirige, suona chino sulla tastiera un po' alla maniera di Glenn Gould (il riferimento, ovviamente, è solo alla postura), alterna romanticismo e riflessioni introspettive a cavalcate ritmate e gioiose, ripercorrela scaletta del disco, spiegando cosa ha ispirato questo o quel tema. Parla di speranza, «oltre le nuvole c'è un sole che ci aspetta, un'alba che ci scalda il cuore», ed è subito “Sunrise”.
Dedica una composizione a Nelson Mandela, «che con la forza di un'idea è riuscito a creare un andamento positivo nella società», e un'altra, “Symphony of life”, ai tempi difficili che stiamo vivendo, alla difficoltà del lavoro, dove però si avverte «la voglia di non volersi arrendere». E se “Elevazione” va alla ricerca della purezza, dell'infinito, il romanticismo di “Heart of snow” porta con sé il desiderio di sciogliere anche i cuori più duri. Nella seconda parte, il pianoforte viene messo da parte per far spazio all'Allevi direttore d'orchestra e al talento della giovane violinista russa, la virtuosa Natalia Lomeiko, interprete del Concerto per violino e orchestra composto da tre movimenti: Mosso, Adagio, Allegro con Slancio.
Poi un botta e risposta con uno spettatore, che a gran voce dalla platea chiede al pianista se sa suonare Chopin («La domanda esatta sarebbe: sai comporre come Chopin?», risponde). I bis, “Aria per respirare”, “Back to life”, e gli autografi firmati all'uscita. «Ringrazio quello spettatore per avermi rivolto una domanda del genere» dice una volta rimasto solo: «Sono un fan del presente e non voglio aggiungermi alla lunga serie di musicisti che celebrano il passato. Mi ritengo un compositore che vuole raccontare il tempo in cui vive».
Carlo Argiolas