Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, baretti da smontare

Fonte: L'Unione Sarda
8 marzo 2013


LA POLEMICA. Duro attacco del sindaco alla Regione: sul Pul non sta collaborando

Verdetto definitivo di Zedda: «Ma comprendo i gestori»

Per i baretti si è arrivati al punto di non ritorno. Vanno smontati subito, altrimenti la stagione estiva è a rischio. I tempi sono sempre più stretti. «Consiglio ai titolari di smontare i prossimi giorni - spiega il sindaco Massimo Zedda - e richiedere l'autorizzazione per poterli rimontare prima possibile». Non può quindi essere accolta la richiesta dei commercianti di accertamento di conformità presentata prima della scadenza della proroga concessa sino al 31 gennaio scorso.
E come se non bastasse, la Regione boccia la variante urbanistica e il Pul del Comune, il primo cittadino non ci sta e accusa la massima istituzione sarda di non collaborare e di non fare gli interessi dei cittadini.
LA BOCCIATURA Il caos sui baretti, dunque, si arricchisce di una nuova puntata. In una comunicazione mandata lo scorso 27 febbraio all'amministrazione cittadina dall'ufficio Pianificazione Urbanistica della Regione, il direttore generale scrive le osservazioni (come previsto dalla legge) sia sul Pul che sulla variante urbanistica della zona H approvate dal Consiglio comunale lo scorso ottobre. Il risultato è una sonora bocciatura al Piano del Comune. «Ma negli incontri che abbiamo avuto in precedenza queste cose non ci sono state fatte notare - spiega Paolo Frau, assessore comunale all'Urbanistica - in quella nota la Regione di fatto nega la possibilità di realizzare in futuro una spiaggia urbana. Così si va contro gli interessi degli operatori».
LO SFOGO Massimo Zedda non ci sta: «Da una parte in questi mesi la Regione dice che c'è una soluzione per tenere i baretti in piedi, dall'altra fa di tutto per rallentare il processo di approvazione del Pul, che regolarizzerebbe una volta per tutte la loro posizione». Un atteggiamento contraddittorio secondo il primo cittadino: «Anche perchè per altre strutture, come il campus o l'ex ospedale, fanno di tutto per snellire le pratiche e velocizzare i tempi. In questo caso no, invece. Così non si va contro gli interessi del Comune, ma contro quelli di tutti i cittadini». L'obiettivo del sindaco era quello di approvare il Pul entro la fine dell'anno. Ma perchè ciò avvenga l'iter dovrebbe andare avanti senza alcun intoppo, mentre già la nota della Regione, che pone delle osservazioni di un certo rilievo, potrebbe causare un rallentamento dei tempi.
I CHIOSCHI Sempre più delicata, tra l'altro, la situazione dei chioschi. «Capisco la condizione in cui stanno vivendo i titolari, e comprendo la follia di smontare e rimontare subito dopo le strutture. Ma purtroppo le norme sono queste - spiega Zedda - non possiamo risarcire i titolari in modo diretto, ma posso assicurare che organizzeremo una serie di manifestazioni per far popolare il Poetto il più possibile. Smontando adesso - prosegue - c'è la possibilità, in massimo due mesi, di rimontarli, riaprirli e mantenerli operativi fino alla fine dell'anno». Momento in cui, si spera, sarà approvato il Pul. In caso contrario, invece, si tornerebbe punto e a capo. Per la disperazione degli operatori del lungomare. Molti dei quali, ancora, non sono per nulla convinti di smontare tutto.
L'INCONTRO Prima delle dichiarazioni contro la Regione e sulla situazione dei baretti, Massimo Zedda ha voluto incontrare gli operatori dei baretti, ai quali ha fondamentalmente detto che il Comune più di così non può fare. La decisione ora spetta ai titolari dei chioschi: rischiare e continuare la lotta non rimuovendo le strutture, oppure smontare e rimontare. Qualsiasi decisione prenderanno, allo stato attuale, porterà comunque disagi per loro.
Piercarlo Cicero

 


Da viale Trento replica l'assessore
Rassu: non capiscono
e cercano il cavillo
per togliere i chioschi

«Il sindaco ribalta la realtà dei fatti. La volontà della Regione è evitare la demolizione dei chioschi del Poetto, il Comune appare concentrato nella ricerca di un cavillo per bocciare le soluzioni e rimuovere le strutture».
Lo dichiara l'assessore regionale dell'Urbanistica, Nicola Rassu, in risposta alle dichiarazioni di Massimo Zedda. «Sorprende che il primo cittadino, in una sorta di gioco al rilancio divenuto ormai un bluff conclamato, citi una nota della Regione i cui contenuti sono già stati esposti ai responsabili degli uffici comunali il 23 gennaio scorso durante un incontro alla presenza di tutte le istituzioni interessate. La fase transitoria che interessa il mantenimento degli attuali baretti sull'arenile è una questione diversa dall'approvazione prima della variante e poi del Pul». Insomma, un conto è la vicenda legata allo smontaggio e rimontaggio immediato dei baretti, un'altra è l'iter di approvazione del Pul. «La stessa amministrazione comunale durante la riunione in Prefettura aveva manifestato la volontà di rilasciare nuove autorizzazioni paesaggistiche al 1 marzo», ha aggiunto l'assessore, «ogni diversa interpretazione appartiene al mondo della mistificazione».
Sulla situazione attuale, Rassu sottolinea che «la permanenza temporanea dei chioschi dipende solo dalla volontà politica del sindaco. Tale volontà evidentemente manca». Poi parla della nota inviata il 27 febbraio scorso dagli uffici della Regione: «Essa prende in considerazione la proposta di variante urbanistica su cui l'amministrazione cittadina ha scelto di pianificare, attraverso il Pul, la spiaggia. Su questo tema il Comune mostra di essere in confusione: il Ppr fornisce delle indicazioni precise sulle azioni di valorizzazione congiunta del compendio Poetto-Molentargius e Capo Sant'Elia: queste regole paesaggistiche non sono state scritte da noi, ma le faremo rispettare a tutti».
Rassu sottolinea le criticità evidenti sollevate dalle scelte del Comune, «relative alla predisposizione di una zona G (per servizi generali) all'interno dell'arenile. Scelta in contrasto con la normativa vigente che prevede che gli arenili siano classificati come zona H (zona di salvaguardia di beni e bellezze naturali). Inoltre, la delimitazione e localizzazione di questa nuova zona urbanistica è discrezionale, senza analisi idrogeologica e territoriale». Per la Regione, infatti, non è stato presentato il Piano di assetto idrogeologico, previsto dalle norme. «Voler riposizionare in futuro i baretti più in prossimità della linea di battigia non è giustificabile e non farebbe altro che peggiorare l'equilibrio dell'arenile. Sembra che il Comune - conclude Rassu - non conosca le procedure: nessun tipo di azione volta alla definizione della copianificazione è stata attivata». (p.c.c.)