Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Baretti, i gestori giocano l’ultima carta

Fonte: La Nuova Sardegna
4 marzo 2013

 

Smontare, pulire e rimontare le strutture, in una sola operazione: sperando che ciò accontenti Procura e Comune




di Stefano Ambu

CAGLIARI. Un cantiere unico al Poetto per uscire dalle secche: demolizione e ricostruzione lampo dei manufatti per non farsi trovare impreparati dalla primavera e dalla voglia di mare e baretti con il primo sole di marzo. È una delle ipotesi a cui si sta lavorando per risolvere subito e una volta per tutte la questione chioschetti. I vantaggi? Risparmio di tempo e di denaro, forse molto meno dei 15mila euro previsti inizialmente. Si pensa anche alla possibilità di lasciare dov'è ilcosiddetto “plateatico”, la piattaforma su cui poggiano le strutture per la somministrazione di cibi e bevande. I problemi? La compatibilità con le normative e con i tempi delle autorizzazioni stagionali. Fattore determinante: per il momento non si è ancora trovata la soluzione giuridica per una via d'uscita. Nel frattempo domani c'è, con una nuova udienza in Tribunale, un round forse decisivo per il futuro delle licenze. Roba vecchia. Che si mischia con la nuova: il Comune ha citato proprio le linee guida della Procura nell'inchiesta in corso per motivare alla Prefettura l'impossibilità di applicare la soluzione proposta (prima dell'ultimo decreto) dalla Regione. Situazione ingarbugliata. Si attende ancora la risposta degli uffici tecnici del Comune sulla possibile applicazione al caso chioschetti del decreto firmato dall'assessore regionale all'Urbanistica Nicola Rassu. Ma i segnali che arrivano dall'amministrazione di via Roma non sembrano, almeno per i gestori dei baretti, molto incoraggianti. Prima in aula, subito dopo la diffusione della notizia del provvedimento da viale Trento, l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau aveva parlato di "passo avanti". Ma aveva anche messo in luce la questione tempi: il decreto, aveva spiegato, vale per il futuro. Ma per il passato? Di qui la necessità di mettere nuovamente al lavoro gli uffici per esaminare tutti gli aspetti tecnici della vicenda. Nel frattempo sono arrivate anche le dichiarazioni del sindaco Massimo Zedda. Che, beninteso, non rappresentano la risposta tecnica degli uffici. Ma che sono sembrate a tutti molto prudenti. Il rischio paventato dal primo cittadino: l'ingresso in campo di un altro tribunale, quello amministrativo. «C'è il concreto rischio- aveva detto il sindaco- che se qualcuno fa ricorso rispetto alla nostra autorizzazione sulla base di un decreto che non prevede neppure la retroattività, gli operatori saranno costretti a bloccare l'attività in piena estate». E i gestori? Hanno congelato la possibilità di una demolizione presentando agli uffici dell'Urbanistica un mese fa la richiesta di un accertamento di compatibilità. E ora attendono anche loro, con i baretti sempre chiusi, la risposta del Comune. Che sarà inevitabilmente legata al responso tecnico relativo all'applicazione del decreto Rassu. La prossima sarà la settimana decisiva. Anche perchè più si avvicina l'estate più è chiaro che occorre trovare una soluzione. Che potrebbe- questa è la speranza dei titolari dei baretti – al momento disoccupati – arrivare anche dalla stessa Regione con un nuovo provvedimento che in qualche modo superi i dubbi interpretativi del Comune legati alla retroattività del decreto Rassu. In settimana, sempre sul Poetto, c'è stata in aula la relazione finale della Commissione d'indagine sull'eternit: nessun pericolo per la salute ma è stato richiesto un altro intervento di ripulitura.