Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La chiesa dimenticata a Villanova

Fonte: L'Unione Sarda
4 marzo 2013


Il degrado avanza tra crepe e calcinacci. L'Arciconfraternita: «Intervenga il Comune»

San Giovanni, bloccati i 200 mila euro stanziati nel 2009

Sul tavolo c'è una delibera comunale: 200 mila euro da destinare alla chiesa di San Giovanni Battista per «urgenti lavori di restauro e consolidamento». Risale a fine ottobre del 2009, e porta la firma dell'allora sindaco Emilio Floris. A distanza di oltre tre anni il tempo sembra essersi fermato, di quel finanziamento non si hanno più notizie. E dei soldi, che in base a una legge regionale del 2007 l'assessorato ai Lavori Pubblici di via Roma avrebbe dovuto destinare a chiese di particolare interesse storico e artistico, a Villanova nessuno ha mai saputo niente.
IL DEGRADO AVANZA Gli ingranaggi degli iter burocratici s'inceppano nei vari assessorati, intanto le crepe sul soffitto non danno tregua alle pareti barocche del piccolo tempio sacro nascosto tra i palazzotti vecchi del quartiere ai piedi del Bastione. I pezzi d'intonaco s'accumulano sotto le pareti ingiallite. Le macchie delle infiltrazioni d'acqua stonano col verde pastello del portone, e pure con i profili dorati che fregiano le pareti si abbinano poco. Forse solo un miracolo della Madonna della Solitudine potrebbe fermare la lenta agonia di una delle più antiche chiese di Cagliari. Uno scrigno abbandonato a se stesso, un patrimonio che Comune e Regione potrebbero - e dovrebbero - vantare con orgoglio.
SI CHIEDE UN INTERVENTO Da Villanova si leva una richiesta d'aiuto: «Chiediamo che il Comune intervenga al più presto». A farsi portavoce del malcontento diffuso è Domenico Corso, presidente dell'Arciconfraternita della Solitudine, che dagli inizi del 1500 ha sede nell'edificio religioso nel cuore del vecchio quartiere cagliaritano. «Nel 2009 abbiamo fatto regolare domanda per ottenere i finanziamenti regionali», spiega con tono polemico. «Da allora, nonostante il progetto preliminare approvato con delibera dalla Giunta, di quei contributi non abbiamo saputo più niente», polemizza Corso. «Abbiamo chiesto spiegazioni e dalla Regione ci è stato detto che non abbiamo diritto a finanziamenti perché la chiesa è privata. Eppure altre Confraternite come la nostra li hanno ottenuti».
RISORSE BLOCCATE Intanto i calcinacci si sommano ai piedi delle icone sacre. «È da anni che ci promettono finanziamenti, ma non abbiamo ancora ricevuto un solo euro». Il tempio eretto in onore di San Giovanni Battista continua a perder pezzi. E non bastano le quote annuali dei duecento fedeli - tra confratelli e consorelle - a fermare il declino. «Non chiediamo tanto, ci basterebbe che l'amministrazione ci aiutasse almeno a tamponare il problema», spiega Corso. «I lavori per la sistemazione della pavimentazione di tre anni fa hanno aggravato la situazione».
I RISCHI PER PASQUA Sembra una corsa contro il tempo. L'incuria e la disattenzione delle istituzioni rischiano d'interrompere una delle pagine più antiche del folklore religioso della città. Da secoli i bianchi cantori sono protagonisti delle processioni che in occasione della Settimana Santa animano con una teatralità senza eguali le strade del rione. Un appuntamento imperdibile per migliaia di devoti che in occasione della Pasqua si incontrano nella chiesa di San Giovanni. Una tradizione religiosa che non può certo interrompersi.
Sara Marci