Poetto
COMUNE Relazione sulla presenza di eternit, il sindaco vuole una conferenza di servizi per decidere quale sia il migliore intervento per la pulizia. «Ma nessun rischio per la salute»
I frammenti di amianto sparsi nella spiaggia del Poetto devono essere rimossi, ma bisogna capire in quale modo. Serve salvaguardare l’arenile, ricco di pietre, ciottoli e vegetazione. Una conferenza di servizi tra tutti gi enti interessati (Comune, Regione, Arpas, Provincia e Asl 8), che dovranno sedersi attorno a un tavolo e arrivare a una soluzione. Un’opera di pulizia, non una bonifica: dai risultati emersi dalla commissione ad hoc, non c’è nessun rischio per la salute dei cittadini. I tempi, però, sono lunghi e non brevi, come auspicavano ieri sera diversi consiglieri di maggioranza («entro trenta quaranta giorni », secondo il Pd Claudio Cugusi) e opposizione in consiglio comunale. «La spiaggia è sana. Se non fossimo intervenuti il rischio poteva essere serio, adesso è indispensabile che tutti gli enti stabiliscano in un periodo di tempo ampio quale è il metodo scientifico migliore per rimuovere e fare manutenzione al Poetto sui frammenti che emergeranno dall’opera di pulizia. Servono tempi lunghi, perché ogni anno dovremo impegnarci », spiega il sindaco Massimo Zedda, intervenendo alla fine del dibattito consiliare. «Il problema iniziale era capire se chiudere la spiaggia per anni, evacuare gli abitanti del quartiere Poetto e presentarci a tutti come città inquinata. Di fronte a questo film», prosegue il sindaco, «ritengo che sia una notizia importante il fatto che il litorale non sia inquinato » . La risposta al discorso di Zedda arriva dal presidente della commissione speciale sull’eternit al Poetto e capogruppo Pdl, Giuseppe Farris: «Invito il sindaco e la giunta a tenere costantemente aggiornato il consiglio sull’andamento delle prossime conferenze di servizi e iniziative da prendere.
La commissione era nata anche perché il consiglio aveva seguito la vicenda dell’amianto al Poetto più dagli organi di informazione che da un vero dibattito, come quello odierno». Prima, quasi tutti gli esponenti di palazzo Bacaredda hanno voluto dire la loro sulla vicenda dell’amianto. Unanime il «nessun pericolo per la salute dei cittadini, come emerge dal documento » . L’origine dell’amianto risale all’abbattimento dei casotti, non c’è contaminazione di sabbia dell’arenile e nessun inquinamento dell’aria. Sono elementi chiari. «Per i nuovi lavori serve capire se esistono tecniche di rimozione con altre macchine grigliatrici che non danneggino la spiaggia », dice Davide Carta, capogruppo Pd, «il campionamento a un metro e sessanta è una norma di legge, invito a maggiore prudenza sulle osservazioni dell’ingegnere Coni, per capire se siano vere. Già nel 2004 la stampa aveva avvisato dell’eternit al Poetto, l’amministrzione si doti di modalità di verifica sull’inquinamento e per capire se quanto riporta la stampa sia vero». Anselmo Piras (Ancora per Cagliari) dice: «Chi oggi ha buttato il discorso sulla politica non ha capito nulla o voleva specularci. Abbiamo voluto questa commissione speciale per sapere dai tecnici la situazione e informare i cagliaritani. Resta il dubbio da parte di un ingegnere dell’impresa dei lavori sulle rilevazioni dell’aria a un metro e sessanta», dice Piras, «mi sembra sia corretto far presente questo dubbio». P. R
PROVINCIA IL PDL VA ALL’ATTACCO E SEL SE LA PRENDE CON LA REGIONE
Il ritorno alla ricerca dell'amianto al Poetto approda anche in Consiglio provinciale. Il Pdl Alessandro Sorgia è chiaro: «Emerge che è tutto da rifare, sembra siano stati spesi soldi pubblici a vuoto. E i gestori dei chioschi attendono risposte». Ignazio Tolu, Sel e assessore provinciale Politiche ambientali, accusa «la Regione che latita, come per lo smaltimento dell'amianto per i privati. Ci ha dato 300mila euro, poco rispetto al passato. Se l'impresa ha lavorato male, deve assumersene le reponsabilità».