Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Salieri e Mozart: genio, non rivalità

Fonte: Sardegna Quotidiano
28 febbraio 2013

IL CONCERTO

 

Tempi difficili per il teatro Lirico. Nonostante tutto la stagione sinfonica prosegue, giungendo al suo undicesimo appuntamento. Mozart e Salieri, accoppiata che affascina: a loro è dedicato il programma che verrà eseguito domani (turno A) alle 20.30 e sabato (turno B) alle 19. La bacchetta che dirigerà l’Orchestra e il Coro del Lirico è quella di Umberto Benedetti Michelangeli, nipote del grande pianista Arturo, che ritorna a Cagliari dopo il successo del concerto dello scorso ottobre, con Haydn e lo stesso Mozart in programma. Ad allietare gli appassionati cagliaritani della concertistica la Sinfonia n. 38 in Re maggiore “Praga” K. 504 e la Missa in Do maggiore “Longa” K. 262 del salisburghese, la Messa n. 1 in Re maggiore “Hofkapel - lmeistermesse ” dell’italiano di Legnago. Le voci soliste sono di affermati interpreti del repertorio mozartiano: Olga Senderskaya (soprano), Evgeniya Rakova (contralto), Nicola Pamio (tenore), Günes Gürle (basso). Il maestro del coro è Marco Faelli. Mozart e Salieri, il concerto li vede accostati, in modo studiato e accattivante, perché sui due e sulla loro acerrima rivalità si è sempre un po’ romanzato.

Salieri fu compositore di corte dell’Imperatore d’Austria Giuseppe II: la sua Messa in Re maggiore, che si conclude con una citazione dell’inno imperiale asburgico, secondo i musicologi non scompare, anzi, nel confronto con uno dei capolavori di Mozart, la Missa Longa in Do maggiore. Del genio di Salisburgo al Lirico verrà eseguita la Sinfonia denominata di Praga, perché lì conobbe la sua prima esecuzione nel gennaio del 1787. Mozart e Salieri, accecati da una insana rivalità: verità o leggenda? Nell’immaginario collettivo ad alimentare le voci sull’inimicizia dei due ci hanno pensato prima lo scrittore russo Aleksandr Puskin con la sua piccola tragedia “Mozart e Salieri”, del 1830, (in seguito messa in musica da Rimskij-Korsakov), poi il celebre film “Amadeus ” di Milos Forman, vincitore di otto premi Oscar. Ma davvero i fatti storici sono andati come raccontato nell’opera teatrale e in quella cinematografica, con un Salieri invidioso di Mozart fino al punto di provocarne la morte? Tesi che affascina, ma non proprio vicina alla realtà secondo gli studiosi. Tra i due pare che i rapporti fossero cordiali e di stima reciproca. A sedici anni Mozart dedicò alcune variazioni al piano sul tema “Mio caro Adone”, tratto dall’opera “La fiera di Venezia” di Salieri. Che, all’epoca, aveva già conquistato fama e favori presso la corte austriaca degli Asburgo, a Vienna. Molti i successi teatrali nella sua carriera, perché avrebbe dovuto essere invidioso del salisburghese, forse per la sua smisurata genialità?

La storia invece dice, per esempio, che fu proprio Salieri a dirigere le composizioni sacre del “rivale ” in occasione dell'incoronazione di Leopoldo II e Maria Luisa a Praga. E Mozart a Salieri, spettatore del suo ultimo lavoro, “Il flauto magico”, rivolse frasi affettuose: «Lui ha ascoltato e guardato con la massima attenzione, e dalla sinfonia all’ultimo coro non c’è stato brano che non gli abbia strappato un bravo o un bello». Alla luce di questi stralci di storia forse, allora, è giusto che gli esperti in materia mettano in discussione la “leggendaria” acerri - ma rivalità fra i due musicisti. O no? A mettere d’accordo tutti ci penseranno domani e sabato l’Orchestra e il Coro del teatro Lirico e la direzione sul podio di Umberto Benedetti Michelangeli. Bresciano, ha iniziato gli studi musicali giovanissimo, per proseguirli al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Ha diretto i complessi di importanti istituzioni sinfonico-cameristiche italiane ed europee, fra le quali le orchestre sinfoniche delle Rai di Torino, Roma, Milano e Napoli, quelle dei teatri Regio di Torino, La Fenice di Venezia, Carlo Felice di Genova, San Carlo di Napoli, l’Orchestra dell’Acca - demia Nazionale di Santa Cecilia, la Oslo Philharmonic. Negli anni più recenti ha concentrato i propri interessi intorno al repertorio classico e francese, dei quali è appassionato cultore, scegliendo di dirigere quei concerti e di collaborare con le orchestre che meglio gli consentono di esprimere questa sua inclinazione. Massimiliano Messina