Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Sel soffre, persi due punti cala il partito del sindaco

Fonte: Sardegna Quotidiano
26 febbraio 2013

CAGLIARI ALLE URNE

 

Il flop in città è un pugno virtuale per il sindaco Massimo Zedda che ha visto il suo partito Sinistra Ecologia e Libertà prendere una manciata di voti (7 mila e 46 tra Camera e Senato su 122.130 elettori). Sel ieri registrava appena un 5,60 per cento di voti di media nel comune di Cagliari tra Camera e Senato, un dato in calo rispetto a quello delle ultime elezioni comunali, di poco superiore al 7%. Ma che non fosse un affronto mirato a Zedda lo si capisce solo quando si va a constatare che l’inte - ra Regione a Sel ha portato un sostegno di poco conto, un 3,4 per cento appena. Nonostante questo Zedda non teme. «Da quel che sembra Sel regge e va bene soprattutto a Cagliari. Un testa a testa, sono tutti lì: è presto per trarre delle conclusioni», ha dichiarato ieri intorno alle 21. Chi avrebbe vinto a Cagliari è il Partito Democratico che ha toccato il 27,91 al Senato e 25, 39 alla Camera (e raggiunto il 34 per cento con l’intera coalizione di sinistra al Senato e il 31 alla Camera). Avrebbe, appunto, se non ci fosse stato il Movimento Cinque Stelle. Non c’è dubbio che sia stata la sorpresa, o forse no. Il traguardo raggiunto dal partito che correva tutto solo tra Poetto, Castello e Calamosca ha catalizzato su di sé tra il 25 e 26 per cento dei voti, un dato che rappresenza una forza del tutto nuova che è andata a incrementarsi nei mesi appena trascorsi. Addirittura il partito di Beppe Grillo è stato il più votato alla Camera con più di 24.642 voti. Così, la rappresentanza radunata ieri al Ceaser Hotel ha avuto molto di che festeggiare. Le croci con la matita bagnata sono state in tutto 45.587, quasi quanto quelle dell’intera coalizione di Berlusconi. E soprattutto le croci sulla scheda rosa di ieri, superavano il Pd stesso con uno scarto di mille e duecento voti e il Pdl di circa 6 mila. Il Pdl che resiste, e lo fa con un 23%, quasi 20 mila voti di media tra Camera e Senato. Girano attorno ai tre poli, quindi, le preferenze dei cagliaritani che fanno a riflettersi sullo scenario italiano. Niente spezzatino, quindi, ma a Cagliari genera sicuramente un po’ di stupore leggere che 170 voti circa tra a Senato e Camera sono andati tutti a favore della Lega Nord. Solo uno 0,71 per cento è andato a Oscar Giannino, il 2,16% al partito di Ingroia. E la lista di Mario Monti? Prima di Sel. L’ex premier ha avuto una disfatta anche a Cagliari: rappresenta certo la quarta forza nel capoluogo sardo, ma con uno scarto notevole rispetto al terzo posto del Pdl, con 7074 voti per il Senato e sopra i 7273 per la Camera. Virginia Saba

 AFFLUENZA AL VOTO IL 68% IN SARDEGNA

Il 68 per cento dei sardi ha deciso di andare a votare nei due giorni di elezioni appena trascorsi, e il calo registrato nel’Isola rispetto al 2008 è lieve, appena del 4 per cento. Una fetta abbondante dell’Isola ha quindi optato per l’astensionismo, anche se il dato in calo è una percentuale nettamente inferiore rispetto a quello nazionale che si aggira intorno al 6%. Nel 2008 alle urne nell’Isola si erano recati il 72 per cento dei sardi. In queste ultime elezioni il maggior astensionismo si è registrato nella provincia di Nuoro (con il 65,68%), segue la provincia di Oristano con il 65,89% di votanti. A Cagliari per il Senato (servono i 21 anni di età) sono andati a votare 87.585 elettori su 122.130. Per la Camera l’a f f l u e nza è stata di 93.456 elettori su 131.137. L’affluenza più alta nella regione sarda è stata proprio nel cagliaritano con il 69,96% di media, subito dopo il Medio Campidano e poi il sassarese. Per Carbonia- Iglesias, Ogliastra e provincia di Olbia-Tempio rispettivamente il 67,97%, 67,04% e 66% di voti.