Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Uno tsunami a 5 stelle

Fonte: L'Unione Sarda
26 febbraio 2013


A Cagliari il movimento dei grillini conquista 25 mila consensi, centrosinistra prima coalizione ma Sel e Pd in calo come il Pdl
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Lo tsunami Grillo travolge Cagliari: il Movimento Cinque stelle è il primo partito alla Camera (24.642 voti, 26,74%) e il secondo al Senato (21.945, 25,44%). Un successo che, come nel resto d'Italia, va oltre le previsioni anche se la sensazione che nel Capoluogo il comico potesse raggiungere un successo clamoroso raccogliendo il voto degli elettori nauseati dai partiti tradizionali era evidente da settimane.
A quasi due anni dalle amministrative il centrosinistra riconquista Cagliari con il 31,55% dei voti alla Camera (29.078) e il 34,04 al Senato (29.358) con un risultato nettamente inferiore a quello del 2008 (circa 40 mila voti) e a quello delle amministrative del 2011 ((37,9%) ma superiore alla media nazionale.
CENTRODESTRA Il centrodestra si ferma al 25,11% a Montecitorio (23.142 voti) e al 25,44 a Palazzo Madama (23.337) con il Pdl in caduta verticale rispetto a cinque anni fa (nel 2008 il partito prese il 44% dei voti, ora si ferma a meno della metà: 21,51) ma in crescita nel raffronto con il voto amministrativo del 2011: oggi i berlusconiani hanno 19.830 e 20.241 voti a Camera e Senato, circa settemila in più dei 13.862 conquistati due anni fa.
Fini e Casini vengono consegnati all'archeologia parlamentare anche dagli elettori cagliaritani che regalano loro, presenti solo alla Camera, rispettivamente lo 0,61 e l'1,60%. Mario Monti si attesta al 10,10% alla Camera e all'8,20 al Senato, Ingroia sfiora il 3% a Montecitorio e supera di poco il 2 a Palazzo Madama mentre il resto delle coalizioni si consegnano alla storia politica degli zero virgola.
IL PARTITO DEL SINDACO Il dato interessante è che il partito del sindaco, Sel, perde consensi rispetto a due anni fa passando da 5954 a 5260 (Camera) e 4786 (Senato) voti mentre il Pd ne conquista circa diecimila in più. Segnali che il sindaco non dovrebbe sottovalutare, per quanto voto amministrativo e politico non siano sempre assimilabili.
I VOTANTI Considerato che la percentuale di votanti (71,25%) è stata più bassa rispetto a quella del 2008 (73,59%) è evidente che l'M5S ha sottratto voti a tutti i contendenti non attingendo al partito dell'astensionismo, che resta vicino al 30% .
IL SINDACO Il sindaco è soddisfatto: «La coalizione ha conquistato più voti rispetto al resto d'Italia e questo significa che un governo della città serio che utilizza correttamente le risorse pubbliche viene premiato. Quanto a Grillo», prosegue Zedda, «raccoglie i voti dei cittadini sfiduciati da chi non ha saputo risolvere, anzi ha peggiorato, i loro problemi. Agli amici del Cinque stelle faccio i migliori auguri».
IL PDL Stefano Schirru, coordinatore cittadino del Pdl, fa una lettura differente. «Il partito in città è cresciuto rispetto alle comunali e questo significa che i candidati sono stati ben accolti, in particolare Emilio Floris, che è stato un bravo sindaco, e che la gente inizia a prendere le distanze da Zedda che sembra essersi dimenticato di lavorare per il bene della città. del resto», conclude Schirru, «se Grillo è il primo partito significa che c'è un grande disamore verso la politica e scontentezza nei confronti di chi amministra. Zedda si faccia un esame di coscienza».
Fabio Manca