Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Elezioni, i votanti in Sardegna diminuiscono del 6,7% L’affluenza alle urne ieri alle 22 si è fermat

Fonte: La Nuova Sardegna
26 febbraio 2013

 

Nell’isola l’affluenza più alta è stata registrata nelle province di Cagliari e Medio Campidano, crollo di 11 punti a Olbia-Tempio, di 9 a Nuoro e di 8 a Sassari e Oristano. La chiusura oggi alle 15. Affluenza e risultati: Camera / Senato

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di Filippo Peretti

CAGLIARI. Cala l’affluenza alle urne in Sardegna ma meno della media italiana. Nell’isola, che però partiva da dati molto più bassi, il numero dei votanti della prima giornata di votazioni è sceso del 6,7 per cento contro il meno 7,4 fatto registrare nell’intero Paese. La percentuale dei votanti in Sardegna è stata del 44,59%, contro il 51,30% di cinque anni fa. Nazionalmente la media dei votanti è stata ieri alle 22 del 55,17 contro il 62,55 alla stessa ora del 2008.La provincia di Cagliari è quella che ha fatto registrare la percentuale più alta con il 47,8% rispetto al 52,2 di cinque anni fa: un calo di 4,4 punti, nettamente inferiore alla media regionale.Cagliari è andata al 50,72% con una diminuzione di poco più di 3 punti. Diversi comuni hanno superato il dato del 2008, tra questi Elmas che è andata a quota 51,39%. E’ Ortacesus (con 53,48%) il comune che ha registrato la percentuale più alta dell’isola.

A Sassari il calo dei votanti a livello provinciale è stato dell’8% (42,59 contro il 50,75 di cinque anni fa), mentre a Sassari città si è fermato al 6 per cento (46,54%, che è la punta massima registrata in tutta la provincia). Il calo è stato limitato anche a Porto Torres (5 punti), mentre il livello minimo di affluenza si è avuto a Giave con il 25,64% (meno 27%). Meno 18% a Bonnanaro e Sedini, meno 17% a Viddalba. In nessun centro della provincia è stato registrato un aumento rispetto al dato del 2008.

A Olbia-Tempio il calo medio è stato dell’11%: 41,74% divotanti, cinque anni fa era stato del 52,68. Olbia città si è fermata a un meno 6,5% (ha avuto il 44,96) mentre Tempio è crollata a meno 14% (ha fatto registrare il 40,49%). La punta più alta in provincia è quella di Telti (51,48%) nonostante un calo di 5 punti. Anche a Olbia-Tempio in nessun centro la percentuale dei votanti è cresciuta rispetto a cinque anni fa. Calo sensibile di votanti (meno 13% sulla media della provincia) nei seggi della Costa Smeralda.

A Nuoro meno 9 punti in provincia (41,62% contro il 50,31%) e meno 7 in città (45,26% contro il 52,11%). Il comune dove si è votato di meno è Orune con il 25,9% (il secondo dato negativo nell’isola). Forti cali a Lula (di 12 punti) e a Bitti e e Gadoni (di 11 punti). In controtendenza Onanì (+3 punti ma partendo dal modesto 33% del 2008) e Dualchi (un punto in più rispetto al 44,6% di cinque anni fa).

In Ogliastra il calo è stato del 7,1 per cento. Tortolì (meno 9 punti a quota 43,8) è andata peggio di Lanusei (meno 5 a quota 44,5%). La percentuale più alta di votanti a Villanova Strisaili con 50,35% (-5,5 rispetto al 2008).

Oristano provincia ha fatto registrare un meno 7,8 mentre Oristano città è scesa del 5,1 per cento. Fra i centri maggiori male Cabras con meno 11%, bene Abbasanta con meno 3 punto a quota 48,07%. Il comune dove si è votato di meno (è anche primato sardo negativo) è Senis con 25,79%.

A Carbonia-Iglesias il calo è stato di 5 punti esatti. La città di Carbonia ha perso solo il 2,5% (a quota 47,54%), mentre a Iglesias si è votato di meno (calo di 6 punti a quota 43,5%).

Nel Medio Campidano c’è stato un meno 6,4%. A Sanluri ha votato il 49,5 (meno 1,7%), a Villacidro il 50,98% con un meno 8% rispetto a cinque anni fa.

Oggi si vota dalle 7 alle 15. Subito dopo ci sarà lo spoglio delle schede. In Sardegna devono essere eletti 25 parlamentari, due in meno (uno alla Camera e uno al Senato) rispetto alla passata legislatura. I sardi devono eleggere 17 (9-10 della coalizione vincente) e 8 senatori (5 vanno alla coalizione vincente).

Il numero di liste che si è presentato alle elezioni è impressionante: 23 alla Camera e 22 al Senato. Complessivamente i candidati sono cinquecento, ma appena una quarantina (quelli messi nelle prime posizioni delle liste favorite) hanno la possibilità di essere eletti.