Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Il cimitero dello shopping in centro

Fonte: Sardegna Quotidiano
25 febbraio 2013

 La crisi

 

Diciannove croci nelle vie del commercio. Centinaia di metri quadri vuoti: dentro la polvere, fuori i cartelli “affittasi locale commerciale”. Cinque in via Garibaldi, altrettanti tra via Manno e piazza Martiri, tre in via Iglesias, sei in via Alghero. Affitti mensili troppo onerosi – tra 1500 e 12mila euro - o calo di vendite insostenibile: il risultato sono tanti “vuoti commerciali” e persone senza lavoro. Per farli riaprire, in alcuni casi, l’interesse arriva da oltremare, dalle numerose catene commerciali nazionali e internazionali. Il tour della crisi inizia in via Manno 67, angolo scalette Giovanni Spano: dove prima c’era un negozio di abbigliamento di marchio nazionale, ora resta solo qualche luce interna accesa e il bancone dove non sono arrivati più clienti a sufficienza. Prima delle scalette Santa Teresa, 30 metri quadri sprangati, la porta è pasticciata da scritte. Al 26 c’era una valigeria: un’unica vetrina, tappezzata da due mesi da fogli bianchi. Affianco un negozio di vestiti per bambini. «Mancano parcheggi gratuiti e lavori per la pavimentazione della via, la situazione sta precipitando», dice la proprietaria, Manuela Calatri. E al numero 2 di via Manno ha chiuso da un anno una gioielleria: ora la cosa più preziosa è la serranda arruginita. Segue piazza Martiri: a sinistra il Bastione, a destra una nuova croce. Due piani, anche qui c’era una gioielleria: «Non è più tempo di negozi a due piani, ora vendo e realizzo permute per orologi», spiega Luciano Laccu, da un piccolo spazio ricavato affianco all’ormai ex mega negozio.

Non va meglio in via Garibaldi. Civico 14 vuoto, dentro due estintori e cartelli di sconti. «Sono 120 metri quadri, l’affitto è di 5mila euro al mese», informa Antonio Vacca della Montecarlo Immobiliare, «abbiamo ricevuto richieste da parte di gruppi nazionali, per loro è importante la visibilità del marchio più che le vendite». In quella che somiglia sempre più a una strada periferica, si è arresa da un anno anche una pelletteria, al numero 20. Un metro oltre, resiste un negozio di oggettistica: «Rispetto a 15 anni fa, oggi via Garibladi è irriconoscibile. Meglio renderla totalmente pedonale e creare iniziative culturali all’aperto», afferma Elisa Deidda. Al 63 servono «duemila euro al mese per riaprire 96 metri quadri vuoti», dice Giorgio Serra, che tratta l’affitto. Buchi anche al 20 e 14, altri 3 in via Iglesias. Fino a dicembre c’erano 40 metri quadri di abbigliamento al civico 7, ora solo muri scrostati e parquet polveroso. Al 12 si è chiuso a metà: «Da 1200 a 600 euro di affitto per soli 40 metri quadri, la via deve essere tutta pedonale, le vendite sono in calo del 65 per cento », afferma Roberto Giaquinto, che vende oggettistica. “Affittasi ” anche sessanta metri quadri al 35. Si chiude con via Alghero: commercio defunto ai civici 25, 27, 32, 36, 38 e 50, tutti ex abbigliamento unisex. «Parcheggi gratis inesistenti e pochi soldi in tasca. Pago 1500 euro di affitto, prima ero in via Garibaldi ma pagavo 1000 euro in più, non potevo», racconta Angelo Spiga, venditore di vestiti per donne. Paolo Rapeanu

LE OPERE E I LAVORI SONO FERMI AL PALO

Serrande abbassate, pavimentazione da dimenticare e zero attrattive. La morsa della crisi stringe gli oltre 1000 metri che corrono da via Manno, passano per via Garibaldi, via Iglesias e terminano in via Alghero. Tra 9 giorni terminano i saldi invernali: «Una catastrofe, i crolli di vendita sono da tragedia » è l’unanime coro dei negozianti. Chi ha in affitto o ha la fortuna di possedere metri quadri in queste vie, chiede, tra le tante cose, anche il restyling della pavimentazione. L’invito è chiaramente lanciato al Comune. E da palazzo Bacaredda, lo scorso dicembre, è partita una richiesta alla Regione, per un finanziamento di 1 milione e 300mila euro. Solo per via Manno, l’obbiettivo è lastricarla in granito. La domanda è stata possibile grazie al fondo regionale di settembre 2012 messo a correre per interventi di opere pubbliche e infrastrutture per gli enti locali. L’amministrazio - ne comunale è ancora in attesa della risposta. Intanto, sul possibile rifacimento della pavimentazione di via Garibaldi, nulla si muove.