Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Strozzato dalla burocrazia comunale

Fonte: L'Unione Sarda
22 febbraio 2013


TERRAPIENO. Storia di un imprenditore che nel 2005 ha vinto un bando per realizzare campi sportivi

In otto anni la spesa cresce di 670 mila euro: ora non ha più soldi

La prima proposta ha compiuto da poco dieci anni: «Avevo chiesto al Comune di poter costruire a mie spese i campi sportivi sotto le mura di Castello, sulla terrazza del parcheggio di viale Regina Elena. I funzionari mi promisero di esaminare la domanda entro 90 giorni», racconta ora Giampiero Solinas, con l'aria di chi scava tra i ricordi di una vita.
Era il 2003 e il sindaco era Emilio Floris. L'idea sembrava buona e facile da realizzare. Invece dopo pochi mesi il piccolo imprenditore, presidente di una società sportiva e titolare di una pizzeria a Villanova, non solo non riceve nessuna risposta ma trova sul giornale un bando comunale per la riqualificazione di quell'area, affacciata sul Terrapieno. «Mi hanno fregato il progetto», pensa. Non si dà per vinto, partecipa alla gara e la vince. Le spese sono superiori a quelle previste, ma tant'è. La concessione è per 15 anni. «Il preventivo dei costi era di 234mila euro». Così divisi: centomila messi sul piatto dal Comune, altri centomila finanziati dal credito sportivo, trentaquattromila con fondi personali. Ora dopo dieci anni e dieci conferenze di servizi, un vortice di modifiche, rimpalli e autorizzazioni prima negate e poi concesse, il conto è salito a 900mila euro.
STROZZATO DALLA BUROCRAZIA Peccato che Solinas adesso non abbia più la forza - economicamente parlando - di sostenere l'investimento. Strozzato dalla burocrazia e dal Municipio, che dopo l'aggiudicazione della gara decide di voltargli le spalle. Perché mentre l'assessorato allo Sport gli affida i campi del Terrapieno, i Lavori pubblici e l'Urbanistica portano avanti un altro programma: un percorso verde sotto le mura di Castello, un anello che corre sotto la prefettura per arrivare ai Giardini pubblici e che passa proprio di lì. E si concilia male con campi di basket, calcetto, bocce e pallavolo, affiancati da spogliatoi e chiosco per gli atleti.
IL MURO DI GOMMA Da quel momento Solinas combatte contro un muro di gomma. Gli vengono chieste modifiche al progetto. Ogni volta che deposita le nuove carte, riceve sempre una risposta negativa. Allora: altri cambi, sposta gli spogliatoi, ingrandisci il chiosco, servono materiali diversi, l'illuminazione è un problema, le reti di protezione dei campi devono essere trasparenti. Riunioni inconcludenti, pellegrinaggi da un ufficio tecnico ad un assessorato senza ottenere nulla. Un calvario che finisce a novembre del 2011, a pochi mesi dall'insediamento della Giunta Zedda: «Ora ho la licenza edilizia, tutte la autorizzazioni necessarie per aprire il cantiere. Ma non ho i soldi: il Comune non può darmi più la fidejussione, le banche vogliono garanzie che non posso dare», spiega Solinas. Ora l'imprenditore è alla ricerca di soci. Nel frattempo la concessione, assegnata formalmente nel 2005, si è accorciata: scadrà nel 2020.
Michele Ruffi

 


INTERVISTA. Parla Solinas
«Nessuno ormai
mi dà denaro
Ora cerco soci»

Ha provato con le banche, il credito sportivo, ha cercato soci. «Nessuno mi ha dato il prestito che mi servirebbe. Non posso dare le garanzie sufficienti per un mutuo da 900mila euro». Giampiero Solinas, cinquant'anni, ha trascorso gli ultimi dieci tra gli uffici dell'Urbanistica e gli studi degli ingegneri e degli avvocati che l'hanno seguito nella sua lotta contro i mulini a vento della burocrazia.
Sa che il Comune, l'amministrazione, tra il 2003 e il 2011, ha fatto di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote e bloccare il progetto. O meglio: fare in modo che fosse lui a mollare, ad abbandonare il progetto: «Ma non voglio fare nessuna polemica, sia chiaro. Specialmente ora che ho tutte le autorizzazioni».
LA FIDEJUSSIONE Non vuole fare confronti tra l'amministrazione di centrodestra e quella di centrosinistra anche se osserva di aver ricevuto le licenze sotto la Giunta Zedda: «Purtroppo è passato tanto tempo e la situazione è cambiata per tutti. Il Comune non può più concedermi la fidejussione, io non ho più la disponibilità economica di un tempo, per colpa di alcuni investimenti poco fortunati». Come l'acquisto di un locale in via San Giovanni, affianco alla sua pizzeria: «Doveva servire come appoggio per i campi sportivi, perché il progetto sulla terrazza di viale Regina Elena non prevedeva spazi di questo tipo. Invece ho dovuto cambiare programmi».
PROGETTI MODIFICATI Ha dovuto cambiare decine di volte anche i progetti presentati al Comune. «All'inizio dovevo realizzare un semplice chiosco per gli atleti. Bibite, snack e poco altro. Per me sarebbe l'unica fonte di guadagno, visto che l'utilizzo degli impianti è riservato di mattina alle scuole di Castello. Quel disegno è stato modificato all'infinito. Prima era in stile Liberty, poi tutto in cristallo. Solo quel chiosco, ora, costerebbe 300mila euro. Vi sembra giusto?». (m.r.)

 


Puggioni
L'assessore:
«Stiamo cercando
la soluzione»
Dieci anni fa le leggi erano diverse, e il Comune poteva concedere le fidejussioni più facilmente. Una parte del finanziamento per il progetto di Giampiero Solinas era basato proprio sull'intervento del Municipio. Poi il tempo è passato e le norme sono cambiate. Da quando è entrato in vigore il Patto di stabilità, le amministrazioni non possono più dare queste garanzie, se non in «pochi e selezionati casi», come spiega l'assessore allo Sport Enrica Puggioni. Il Comune cercherà comunque di aiutare Solinas: «Siamo stati noi a riprendere il progetto e portarlo a termine. Ora stiamo valutando alcune possibili soluzioni per chiudere definitivamente il discorso».
Anche perché i campi del Terrapieno sono ritenuti strategici per il centro storico (secondo l'accordo tra il Municipio e l'imprenditore, in alcuni orari saranno riservati alle scuole di Castello) e rientrano nel più ampio programma di riqualificazione degli impianti sportivi cittadini: «Stiamo lavorando su diversi campi d'azione. Su un primo gruppo di strutture interverremo grazie ai 6 milioni di euro della Regione. Su altri invece sfrutteremo le possibilità offerte dalla finanza di progetto», spiega l'assessore Puggioni.
Circa tre milioni di euro verranno destinati al polo di via Rockefeller: in programma c'è la riqualificazione del Palazzetto dello sport, dedicato al basket e alla pallavolo agonistica. Poi un intervento sulle due palestre, dove vengono ospitati il calcio a cinque e la ginnastica. Prevista anche la realizzazione della copertura della pista di pattinaggio e la riqualificazione dello skatepark e dei campi di basket esterni. (m.r.)

 


VIALE REGINA ELENA. Manca un'autorizzazione
Ex vivaio, lavori in ritardo

Il cantiere sarebbe ormai concluso, o quasi, se non mancasse un ultimo pezzo di carta. Un'autorizzazione per la modifica dell'ascensore che collega viale Regina Elena al bastione di Santa Caterina. E così la chiusura dei lavori per la riqualificazione dell'ex vivaio comunale, tra la Passeggiata coperta di Saint Remy e il parcheggio multipiano dell'Apcoa, deve essere rinviata di due mesi.
L'INTOPPO L'impresa che sta portando a termine i lavori è ancora in attesa del sì necessario all'aggiunta di due fermate all'impianto: la prima servirà per accedere alla passeggiata sotto le mura, la seconda collegherà direttamente la terrazza Umberto I, di fronte al Caffè degli Spiriti.
I lavori sono ripresi lo scorso aprile dopo quattro anni di stop imposti da un'inchiesta della Procura. L'impresario che aveva vinto la gara morì poco dopo l'apertura del cantiere, e con lui si estinse anche la ditta. Quindi la selezione è dovuta ripartire daccapo. Il Comune nel 2006 aveva stanziato un milione e mezzo di euro per risistemare l'area.
PERCORSI SOTTO LE MURA Il progetto denominato “Percorsi sotto le mura versante est, riqualificazione urbana delle aree circostanti il quartiere di Castello” è stato messo a punto dai tecnici comunali. Il piano prevede la realizzazione di un giardino sotto le mura di Castello, il restauro del teatrino nell'emiciclo progettato nel 1933 dall'architetto Ubaldo Badas e la costruzione di un infopoint per l'assistenza ai turisti. Dopo l'interruzione dei lavori, il Comune ha dovuto ritrattare con l'azienda subentrata alcuni dettagli tecnici. Le condizioni idrogeologiche del terreno hanno complicato il lavoro degli ingegneri e reso necessario una variazione del capitolato d'appalto. Poi tutto è filato liscio: ora si attende l'autorizzazione per la modifica dell'ascensore e le ultime rifiniture nel cantiere. (m.r.)