Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

LITE CON LA REGIONE Zedda: la salva-baretti non serve

Fonte: Sardegna Quotidiano
20 febbraio 2013

 

POETTO Il sindaco contro il decreto Rassu: crea solo illusioni tra gli operatori e mette a rischio le stesse attività sulle spiaggia La replica dell’assessore: non è vero e non ha trasmesso il Pul

Il decreto Rassu non salverà dalla demolizione i baretti del Poetto. A dirlo è il sindaco Massimo Zedda, l’occa - sione, la conferenza stampa dei candidati Sel al Senato, Luciano Uras e Lilli Pruna sulla difesa delle autonomie locali. Chiaro il concetto espresso dal primo cittadino, sulla questione, (rovente): «Sbaglia chi crea illusioni sulla pelle degli operatori: mette a rischio il proseguimento delle stesse attività». «In questi mesi abbiamo contato cinque versioni differenti per risolvere il problema», ricorda il sindaco vendoliano ma «ci sono delle sentenze della magistratura che preoccupano». E non solo, i ricorsi che potrebbero arrivare dopo un eventuale via libera del Comune (il decreto Rassu non prevede la retroattività) «potrebbero bloccare le attività in piena estate». «Da parte nostra c’è sempre stata la volontà politica di trovare una soluzione », ribadisce ancora il primo cittadino, «ma invece chi sulla stampa afferma di volerli salvare poi nelle riunioni in Prefettura dice che bisogna demolire». Gli stessi, leggi opposizione, che ostacolano «l’approvazione del Pul, proprio nella parte in cui si parla dei baretti». Per quella fetta di città abbracciata al mare, l’ammini - strazione comunale ha invece grandi progetti: 15 milioni di euro sul tavolo, con un bando già assegnato e cantieri in partenza ai primi dell’anno prossimo. E il sindaco prende le distanze da quella «politica schizofrenica giocata regalando facili illusioni che non aiutano a risolvere i problemi». La replica dell’assessore regionale agli Enti Locali non si fa attendere: «Le dichiarazioni del sindaco non riportano quanto realmente accaduto in questi mesi nei quali si è parlato di risolvere il problema dei chioschi del Poetto». «Dallo scorso novembre - attacca Rassu - la Regione, attraverso le parole del presidente Cappellacci ha indicato una via legittima e percorribile per risolvere il problema nella fase transitoria in attesa dell’approvazione del Pul entro la data prefissata di concerto con gli Enti Locali». «Da allora - incalza l’assesso - re - in ogni incontro tecnico, in ogni nuovo tavolo istituzionale, in ogni occasione pubblica in cui si è trattato il tema è stata ribadita sempre la stessa posizione e confermata la stessa soluzione ». «Non risponde assolutamente a verità - conclude l’esponente del dl in Giunta - l’affermazione che la Regione stia operando per creare difficoltà al Comune di Cagliari nell’ap - provazione del Pul, e ribadisco che il Pul adottato dal Comune lo scorso ottobre a tutt’oggi non è stato trasmesso dagli uffici comunali ai competenti uffici regionali per la necessaria istruttoria » . La polemica fa passare in secondo piano l’affondo del sindaco sull’Imu («va rimodulata sulla base di una revisione catastale degli immobili»). Poi la confessione: «in cassa c’è un tesoretto di 260 milioni di euro», aggiunge, «soldi che non possiamo spendere perché bloccati dal patto di stabilità». Una parte, 80 milioni, è arrivata, svela ancora Zedda, da una piccola «vertenza entrate» in salsa cagliaritana, in pratica «dalle compartecipazioni non versate dallo Stato sin dagli anni ’90».

Francesca Ortalli