Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Urbanistica Scala di Ferro, hotel e ospizio

Fonte: Sardegna Quotidiano
18 febbraio 2013

 Urbanistica Scala di Ferro, hotel e ospizio

 Un desiderio simile era stato espresso anche dal sindaco Massimo Zedda. Fin dal suo insediamento: l'idea di far tornare alle origini la Scala di Ferro, che fu un albergo, era stata chiara. E adesso, la Sca.Fe. della famiglia Mambrini, che possiede l'immobile, lancia una proposta all'amministrazione. Un albergo, come 150 anni fa, ma in chiave moderna. Non solo camere e reception: anche abitazioni e studi professionali, tutti in pieno centro storico, in viale Regina Margherita. La lettera è stata inviata agli uffici dell'Urbanistica, destinatario l'assessore Paolo Frau. Ma l'esponente della giunta è in attesa del Piano particolareggiato del Centro storico. In discussione nella commissione guidata dal Pd Andrea Scano, il faldone è ancora in fase di studio. Le osservazioni di maggioranza e minoranza di palazzo Bacaredda andranno a toccare anche il destino della Scala di Ferro. Tornata libera lo scorso aprile: dal 2006 i metri quadri della struttura erano occupati dalla Prefettura, che aveva stipulato un contratto con la ditta allora proprietaria, la Mambrini Srl. Adesso, dopo che gli uffici dell’Interno si sono trasferiti in viale Buoncammino, c'è la Sca.Fe, che pensa (e propone a chi governa la città) in grande. Le idee: appartamenti, studi professionali e addirittura una casa di riposo per anziani. Quattro realtà edilizie in una, insomma. La Scala di Ferro ha una storia ultracentenaria, ma quelli più importanti sono quelli recenti: l'allora sindaco Mariano Delogu dà il via libera nel 1997 a un cambio di destinazione d'uso per l'immobile, con un accordo di programma. In cambio la ditta Mambrini trasferisce a palazzo Bacaredda 604 metri quadri (nel sottobastione). Ristrutturati e da destinare a un museo, per un valore di oltre 2 miliardi di lire. Non solo: uso pubblico per i piani del garage e un altro miliardo nelle casse comunali. Durante gli scavi emerge di tutto: parti di una necropoli di epoca romana e resti di mura di cinque e due secoli fa. Il progetto originario è da rivedere, il primo piano dei parcheggi non si fa più, al suo posto un'area archeologica con addirittura tombe del I e III secolo dopo Cristo. Oggi: la volontà dei proprietari è fin troppo chiara, ed è legata a un  problema. «Serve mantenere in esercizio la struttura. Se inattiva, produrrebbe solo costi ingenti di gestione e potrebbe fortemente rischiare un lento ma inesorabile percorso verso il deperimento», scrive la Sca.Fe Srl, proprietaria del complesso già in mano alla Mambrini Srl e Fima Spa. Da palazzo Bacaredda, per ora, non arriva nessuna risposta alla lettera ricevuta. C'è il già citato Piano particolareggiato del Centro storico, finora la commissione ha preso visione di 10 su 50 carte totali. Serviranno almeno altri trenta giorni prima di finire, e a quel punto, forse, si potrà iniziare a dire qualcosa anche sulla Scala di Ferro. Soprattutto, qualche consigliere di maggioranza e minoranza, appreso della “nuova” proposta per l'immobile, storce il naso. Tra chi dice che un nuovo albergo in pieno centro sia inutile e chi punta il dito contro un'opera “troppo faraonica” per nascere nella Cagliari storica.

Paolo Rapeanu 

 

 IL PIANO CINQUANTA PROGETTI IN MUNICIPIO 

Il destino urbanistico della Scala di Ferro è solo una tra le decine di decisioni che deve prendere il Comune sui quattro quartieri storici. Il piano particolareggiato del Centro storico è la cartina tornasole per una cinquantina di questioni aperte. La commissione Urbanistica ha iniziato lo studio delle carte tre settimane fa: solo letture, finora, nessuna osservazione. Per quelle, ci sarà un secondo momento, solo alla fine della visione dei cinquanta atti spalmati tra Marina, Stampace, Villanova e Castello. Nel sito internet del Comune ci sono tavole, profili, relazioni e addirittura quesiti. Certo, il futuro della struttura di viale Regina Margherita è importante: la decisione, qualunque sarà, potrebbe creare il classico effetto domino su altre possibili richieste, anche quelle del futuro. E la maggioranza, su questo argomento urbanistico, che si sta rivelando tra i più spinosi per l’amministrazione, spera di trovare in fretta la quadra  IL PIANO CINQUANTA PROGETTI IN MUNICIPIO n Il destino urbanistico della Scala di Ferro è solo una tra le decine di decisioni che deve prendere il Comune sui quattro quartieri storici. Il piano particolareggiato del Centro storico è la cartina tornasole per una cinquantina di questioni aperte. La commissione Urbanistica ha iniziato lo studio delle carte tre settimane fa: solo letture, finora, nessuna osservazione. Per quelle, ci sarà un secondo momento, solo alla fine della visione dei cinquanta atti spalmati tra Marina, Stampace, Villanova e Castello. Nel sito internet del Comune ci sono tavole, profili, relazioni e addirittura quesiti. Certo, il futuro della struttura di viale Regina Margherita è importante: la decisione, qualunque sarà, potrebbe creare il classico effetto domino su altre possibili richieste, anche quelle del futuro. E la maggioranza, su questo argomento urbanistico, che si sta rivelando tra i più spinosi per l’amministrazione, spera di trovare in fretta la quadra