Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Menu low cost per Marina e Stampace

Fonte: Sardegna Quotidiano
15 febbraio 2013

A tavola

 

L’INZIATIVA

Dodici ristoratori dei due quartieri storici nel week end lanciano il menù della tradizione con la pasta di grano duro ma gli operatori chiedono più azioni per far aumentare i turisti

Altro che “trait d’union”. Nell’infinita questione che ruota attorno al tema di “città turistica”, l’azione appare più come quella delle palline del flipper. Con le sfere metafora di ogni idea lanciata dalle tante realtà in campo, ma senza un collegamento adatto. Comune, Regione, Autorità portuale, Camera di Commercio e i numerosi consorzi degli operatori commerciali. Enti che tentano di dialogare tra loro, studiare strategie valide, ma che spesso finiscono per dividersi. Il risultato è che la stagione estiva è alle porte e la programmazione è quasi inesistente. Agenzie di viaggi e tour operator chiudono pacchetti e portano i vacanzieri lontano dal capoluogo. E il segno meno alla voce presenze, tra hotel e ristoranti cittadini, rischia di comparire anche quest’anno. Il punto anche su questa situazione è stato fatto ieri, nel corso della presentazione de “Il territorio a tavola”. Questo weekend dodici ristoranti tra Marina e Stampace basso offrono menu a prezzi convenienti, con cibi prodotto con la pasta della “Filiera corta del grano duro sardo”. Un tentativo per cercare di portare respiro alle casse degli operatori. «Siamo purtroppo abituati a programmare nel breve periodo, è un limite generale. Non esiste quel filo che unisce le azioni delle istituzioni politiche con quelle turistiche», è convinto, Roberto Bolognese, presidente provinciale Confesercenti. «Sant’Efisio è dietro l’angolo - spiega il presidente - dal giorno dopo sarà già estate e c’è tantissimo da fare, di recente ci siamo confrontati con gli armatori delle navi da crociera ma il tempo corre veloce». Nell’attesa meglio partire dal basso e riscoprire anche le tradizioni. «Ci siamo consorziati tra noi per questa iniziativa legata alla riscoperta dei prodotti sardi, ci poniamo come una possibile vetrina dell’intera isola», afferma Andrea Bozzo, presidente del Consorzio Centro storico, «il coltivatore rappresenta il vero chilometro zero, proponendo un modello di sviluppo oggi perso ma che dovrebbe tornare in voga». Piatti tipici da riscoprire, dunque: Efisio Rosso, direttore di Filiera grano duro e della cooperativa “Madonna di Itria” di Villamar: «Vogliamo metterci in contatto con i ristoratori, per orientare anche le loro scelte. Solo il 10- 15 per cento di quanto produciamo resta in Sardegna, il resto vola lontano da qui». P. R.